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Soppressione treno regionale: i comuni di Cortona e Castiglion Fiorentino scrivono alla Regione Toscana

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Soppressione treno regionale: i comuni di Cortona e Castiglion Fiorentino scrivono alla Regione Toscana

I Comuni di Cortona e Castiglion Fiorentino chiedono urgenti spiegazioni riguardo alla soppressione del treno regionale 18711 che partiva da Arezzo alle ore 12:56 diretto a Chiusi con fermate a Castiglion Fiorentino, Camucia, Terontola e Castiglione del Lago. 

Da alcuni giorni, senza alcun preavviso e senza neppure avere aggiornato gli orari ufficiali, si è assistito alla soppressione del treno. Il convoglio è stato sostituito con il treno regionale 18713 delle 13:10 che però non ferma più né a Castiglion Fiorentino né a Camucia. Ad accorgersi della variazione, che non è stata comunicata alle amministrazioni locali, è stato il presidente della commissione Trasporti del Consiglio comunale di Cortona, Alberto Milani, pendolare ferroviario.

«Come rappresentanti dei comuni – dichiara l’assessore ai Trasporti di Cortona Silvia Spensierati – non comprendiamo né condividiamo tale improvvisa scelta che sta determinando disagi soprattutto all’utenza pendolare e scolastica che si trova costretta a posticipare un maniera considerevole il ritorno a casa. Si chiede pertanto a Trenitalia e all’assessore regionale ai Trasporti l’immediato ripristino della corsa che si è da sempre caratterizzata per una significativa frequentazione di utenti cortonesi e castiglionesi».

«Spiace dover chiedere spiegazioni, significa non essere stati previamente interpellati o quantomeno informati – dichiara l’assessore ai Trasporti di Castiglion Fiorentino, Chiara Cappelletti – Ci auguriamo, oltre a delle risposte, anche un cambio di rotta in ordine al dialogo con le amministrazioni dei comuni coinvolti dalle scelte aziendali che vanno ad incidere sulla collettività».

«Dal momento che la richiesta di cambiamento è partita dal solo comune di Chiusi, come si evince dall’articolo pubblicato su alcune testate locali, e che ad Arezzo il treno parte pressoché vuoto, non si comprende come si possano improvvisare cambiamenti che penalizzano centinaia di utenti per l’esigenza di pochi», dichiara il presidente Milani.