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Superbonus e blocco dei crediti di imposta, allarme imprese: “Si rischia il tracollo”

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Superbonus e blocco dei crediti di imposta, allarme imprese: “Si rischia il tracollo”

Blocco dello sconto in fattura e di tutte le cessioni di crediti d’imposta per tutte le tipologie di bonus edilizi (tra cui il superbonus): lo ha deciso il Governo nel Consiglio dei ministri di ieri sera (il provvedimento entra in vigore da oggi), con cui ancora una volta sul fronte dell’edilizia cambia tutto da un giorno all’altro in modo repentino e non previsto, lasciando spiazzate le assoiciazioni di categoria e tutto il mondo imprenditoriale. E ora monta la rabbia delle imprese. “Con il decreto legge firmato ieri sera il rischio tracollo per le imprese è più concreto che mai. Una scelta gravissima, quella del Governo, che contraddice etica e buonsenso e che va a colpire un bene primario per tutti i cittadini: la casa è la cornice di ciò che chiamiamo famiglia, il luogo delle relazioni, della nostra identità e dei nostri diritti”. Sono parole di Cna Emilia-Romagna in estremo allarme per le decisioni uscite ieri dal Consiglio dei ministri. L’effetto, infatti, è che “40.000 aziende rischiano la chiusura nonostante abbiano rispettato la legge“, come ha detto il presidente nazionale di Cna Dario Costantini.

FEDERCOSTRUZIONI: “GOVERNO APRE VORAGINE ECONOMICA E SOCIALE”

“Nei giorni scorsi era stato accolto con favore il percorso avviato dalla provincia di Treviso, dalla Regione Sardegna, da altri numerosi enti locali per l’acquisto di crediti fiscali dalle imprese. La scelta del Governo, invece, è disastrosa poiché cancella la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per nuovi interventi ed apre una voragine economica e sociale“. Così Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, commenta il provvedimento varato ieri dal Consiglio dei ministri.

 

“Il Governo – continua – non ha individuato soluzioni per i crediti bloccati nei cassetti fiscali di imprese e professionisti. Così facendo si distruggono imprese di costruzioni, professionisti e famiglie. Il comparto delle costruzioni è fondamentale per l’economia del nostro Paese, come ha dimostrato la crescita del Pil del 2022, sostenuto in larga parte dalla nostra filiera. Adesso, purtroppo, ci ritroveremo a fare i conti con fallimenti, contenziosi per opere incomplete e lavoratori espulsi dal mercato. Restano gli incentivi fiscali con recupero spalmato negli anni come meccanismo di detassazione. In sostanza – conclude Marone – possono usufruire degli incentivi fiscali solo le persone capienti, che possono anticipare il capitale. Siamo di fronte ad un disastro e va tentata ogni via per scongiurarlo”.

“TRE CASE SU 4 DOVRANNO ESSERE RISTRUTTURATE NEI PROSSIMI 10 ANNI”

La Cna punta anche su un altro aspetto, e cioè che è stato commesso “un errore che compromette la promessa alle nuove generazioni sul loro futuro e su quello del pianeta“- “, afferma Fabio Bezzi, segretario di Cna Emilia-Romagna. E prosegue: “Agevolare tutti i cittadini, indipendentemente dal proprio reddito, a cogliere l’occasione dei bonus edilizi è stata la migliore scelta green che il nostro Paese potesse compiere: il settore edile è, infatti, responsabile del 36% dei consumi energetici e del 39% delle emissioni di CO2”. Solo otto giorni fa, ricorda Cna, la commissione Industria, Ricerca e Energia dell’Europarlamento ha approvato la direttiva “Case Verdi” in base alla quale gli edifici residenziali devono avere una prestazione energetica minima di classe “E” entro il 2030 e di classe “D” entro il 2033. Secondo l’Enea gli edifici italiani in classi inferiori alla “D” che si dovranno adeguare sono il 76%. In tre case su quattro serviranno ristrutturazioni entro i prossimi 10 anni. “È facile intendere quanto confusa e poco lungimirante è stata la scelta del Governo”.

DAL GOVERNO UNA “DECISIONE IMPROVVISA E IMPREVISTA”

Le associazioni di categoria sono state convocate per lunedì a Palazzo Chigi. E c’è molta attesa per questo incontro. “Questa improvvisa e imprevista mossa del Governo ha lasciato incredulità sul modo in cui è stata presa questa decisione e preoccupazione per la tenuta del nostro sistema economico”, dicono da Cna Emilia-Romagna. Nette del resto le parole del oresidente nazionale di Cna Dario Costantini: “Quello che sta avvenendo in questi minuti è talmente grave che non l’avrei immaginato nemmeno nel mio peggiore incubo“.

LA RABBIA DI CNA: “FACCIANO MARCIA INDIETRO”

L’unica possibile via di uscita da parte del Governo “è una totale retromarcia- aggiunge il presidente di Cna Emilia-Romagna Paolo Cavini- per poi sederci ad un tavolo per studiare insieme eventuali azioni correttive. L’auspicio è che nel confronto del prossimo lunedì il buonsenso possa tornare a guidare le scelte. Una cosa è certa: sulla tutela delle imprese e delle famiglie la nostra confederazione non farà sconti a nessuno”.

FEDERCOSTRUZIONI: “GOVERNO APRE VORAGINE ECONOMICA E SOCIALE”

“Nei giorni scorsi era stato accolto con favore il percorso avviato dalla provincia di Treviso, dalla Regione Sardegna, da altri numerosi enti locali per l’acquisto di crediti fiscali dalle imprese. La scelta del Governo, invece, è disastrosa poiché cancella la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per nuovi interventi ed apre una voragine economica e sociale”. Così Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, commenta il provvedimento varato ieri dal Consiglio dei ministri.

“Il Governo – continua – non ha individuato soluzioni per i crediti bloccati nei cassetti fiscali di imprese e professionisti. Così facendo si distruggono imprese di costruzioni, professionisti e famiglie. Il comparto delle costruzioni è fondamentale per l’economia del nostro Paese, come ha dimostrato la crescita del Pil del 2022, sostenuto in larga parte dalla nostra filiera. Adesso, purtroppo, ci ritroveremo a fare i conti con fallimenti, contenziosi per opere incomplete e lavoratori espulsi dal mercato. Restano gli incentivi fiscali con recupero spalmato negli anni come meccanismo di detassazione. In sostanza – conclude Marone – possono usufruire degli incentivi fiscali solo le persone capienti, che possono anticipare il capitale. Siamo di fronte ad un disastro e va tentata ogni via per scongiurarlo”.

FONTE
AGENZIA DIRE
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