Il Servizio civile universale permette di dedicare un anno della propria vita all’impegno verso gli altri e la natura, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del Paese. Il progetto nel parco nazionale delle Foreste casentinesi interviene nella conservazione ambientale e nella promozione delle attività compatibili. Le sue azioni cercano di favorire, in particolare, la divulgazione e la conoscenza della biodiversità. Lo fanno anche attuando forme di promozione delle produzioni compatibili e dello sviluppo sostenibile, per far crescere la consapevolezza sull’importanza dell’ambiente come patrimonio comune e coinvolgere la popolazione residente nelle azioni di salvaguardia.
Nell’area protetta le attività saranno indirizzate alla collaborazione nell’attività istituzionale della riserva, con particolare attenzione alle istanze conservazionistiche, anche dal punto di vista della valorizzazione del territorio e della cultura locale.
Le mansioni saranno: monitoraggio delle specie animali presenti nel Parco, raccolta e catalogazione dati, affiancamento operatori nei progetti di salvaguardia e conservazione ambientale e culturale; supporto nella ricerca bandi e predisposizione progetti; sviluppo della partecipazione della comunità.
Le mansioni saranno: monitoraggio delle specie animali presenti nel Parco, raccolta e catalogazione dati, affiancamento operatori nei progetti di salvaguardia e conservazione ambientale e culturale; supporto nella ricerca bandi e predisposizione progetti; sviluppo della partecipazione della comunità.
L’ente promotore è ARCI servizio civile Forlì APS (www.arciserviziocivile.it/forli), che può essere contattato al numero 0543. 409483 ([email protected]). Dei quattro ragazzi selezionati due verranno impiegati presso la sede del Parco nazionale delle Foreste casentinesi (via Brocchi 7, Pratovecchio Stia – AR), e due presso la Comunità del Parco (via Nefetti 3, Santa Sofia – FC). L’impegno prevede un assegno mensile di 444,30 euro.
“Il servizio civile è nato mezzo secolo fa come formula non armata di mobilitazione a favore del Paese. Nel pieno dell’emergenza ambientale, con la grande sfida per il clima che egemonizzerà le scelte politiche ed economiche dei prossimi anni, trovare entusiasmo e determinazione in questo impegno rappresenta in modo compiuto militanza per il futuro della terra che condividiamo. Può essere anche un modo per confrontarsi con i temi della condivisione e della responsabilità, per porre le basi di progetti di vita a contatto con la natura“. Luca Santini, presidente del Parco nazionale.