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4.000 firme in due mesi per la petizione contro il nuovo elettrodotto

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4.000 firme in due mesi per la petizione contro il nuovo elettrodotto

Bucine – Il Comitato Alta Tensione, costituitosi nel dicembre 2010 e composto oggi da circa 200 soci e da quasi 1.000 amici su FaceBook, ha promosso una raccolta di firme per una petizione per fermare il progetto del nuovo elettrodotto che attraverserebbe la Val di Chiana, la Valdambra, il Chianti e il Valdarno Superiore.

Grazie alle numerose assemblee pubbliche nelle cittadine e nei borghi interessati (Moncioni, Ambra, Montegonzi, Nusenna, Monte San Savino, Cavriglia) organizzate dal Comitato, moltissimi cittadini e persino le persone interessate dagli espropri (totalmente all’oscuro di tutto) hanno avuto per la prima volta una corretta informazione di questa grande opera.

Grazie alla buona stampa ottenuta dal Comitato sui giornali e le televisioni locali e regionali e all’azione di pubbliche relazioni con le Amministrazioni dei Comuni interessati, il Comitato ha contribuito alla formazione di una opinione sostanzialmente negativa degli Enti pubblici interessati, espressa attraverso varie nuove delibere del maggio 2011.

Attualmente l’opinione generale, ed in special modo del Comitato Alta Tensione, è quella che Terna non ha fornito giustificazione sulla necessità di potenziare la rete elettrica a fronte di un calo consistente e continuativo dei consumi negli ultimi anni. Inoltre, nel maggio 2011 la Regione Toscana ha respinto tutte le valutazioni preliminari ( VAS ) dei Piani di Sviluppo presentati da Terna dal 2009 al 2011 per la razionalizzazione e il potenziamento delle linee elettriche toscane.

“Il problema,” spiega Ricciarda Malaspina, Presidente del Comitato, “è che manca nella documentazione presentata da Terna una convincente motivazione della necessità di realizzare una simile opera, come già evidenziato nelle osservazioni presentate dal Comitato ai Ministeri competenti, e che per ora non hanno avuto risposta. Anche se venisse dimostrata questa necessità, rimane inaccettabile il danno permanente di un paesaggio di colline boscate di particolare bellezza su cui si basa la nuova economia locale fondata sul turismo.”

“Manca soprattutto,” prosegue la Presidente, “un vero confronto tra le varie opzioni cioè tra i vari percorsi possibili vecchi e nuovi, compresa la cosiddetta Opzione Zero sollecitata dalla stessa Regione Toscana”.

Il Comitato, a seguito delle notizie riportate sulla stampa locale circa posizioni recenti espresse dalla Regione sul procedimento del progetto di Terna, esprime un apprezzamento per il riconoscimento di alcune delle istanze sollevate dal Comitato stesso e allo stesso tempo ribadisce che a tutt’oggi nella documentazione presentata da Terna manca una convincente motivazione della necessità di realizzare una simile opera.

Conclude la presidente: “Il successo della raccolta di firme, che proseguirà tutta l’estate, dimostra il reale interesse dei cittadini del Valdarno, ma non solo, a che questa opera venga ripensata e rinegoziata con la popolazione e noi speriamo che la Regione dimostratasi sensibile alla salvaguardia dei territori attraversati dall’elettrodotto possa raccogliere anche la voce dei suoi cittadini”.