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Fraternita dei Laici: interrogazione di Francesco Macrì

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Fraternita dei Laici: interrogazione di Francesco Macrì

AREZZO – È tornato sulla vicenda Fraternita dei Laici il consigliere comunale Francesco Macrì (An) con un’interrogazione che “ha fatto scendere un silenzio di gelo sui consiglieri di centro-sinistra, almeno quei pochi presenti. Che i temi toccati abbiano sollecitato nervi scoperti?
Premesso che la nomina del nuovo primo rettore è caduta su una persona di indubbia competenza – ha proseguito Macrì – vorrei ricordare innanzitutto il metodo seguito: all’epoca di Luigi Lucherini si era instaurata la prassi di comunicare ai consiglieri comunali in via preventiva le nomine riguardanti le istituzioni cittadine più prestigiose. Adesso apprendiamo tutto dai giornali. Ma facciamo un passo indietro e guardiamo alla Fraternita sotto la precedente gestione Vettese: apprendiamo che nel 2008 sono stati spesi 1.678.000 euro di soldi pubblici in acquisti immobiliari senza alcun controllo preventivo né successivo da parte del Consiglio Comunale: tra essi, 4 appartamenti per un totale di 310 metri quadrati, costati praticamente 3.000 euro a metro quadro, una cifra spropositata che ad Arezzo si paga, ma non è detto, in via XXV aprile. Appartamenti comprati senza bando pubblico, direttamente da una società per la quale vorremmo sapere se esistono rapporti con componenti della giunta comunale. Poi cito i 26 ettari di terreno della fattoria Di Dorna, anche questi comprati senza bando pubblico e controllo consiliare dalla neonata società Tenute di Fraternita. Un affare ‘singolare’ visto che investire in agricoltura oggi è infruttuoso e che la società sopra citata è già proprietaria di terreni e quant’altro per portare avanti le sue attività agricole grazie all’affidamento da parte della casa-madre dei circa 1.000 ettari di terreno per 10 anni a 35.000 euro l’anno: praticamente a soli 35 euro l’ettaro all’anno a fronte di circa 700 euro che è il prezzo corrente di mercato. Il patrimonio della Fraternita dei Laici viene depauperato in modo scandaloso! Di Tenute di Fraternita registriamo inoltre l’auto-nomina del precedente primo rettore ad amministratore unico a 30.000 euro lordi di compenso l’anno.
Tutti antefatti che hanno portato 11 consiglieri di maggioranza a scrivere al Sindaco una lettera firmata dallo stesso presidente del Consiglio Comunale. Nessuno che ci abbia informato su un atto politico importantissimo al quale è seguito un costante accanimento verso l’ex primo rettore Vettese e le sue dimissioni. Dimissioni da Magistrato che in realtà gli hanno garantito un lauto futuro da amministratore unico di Tenute di Fraternita.
Se consideriamo infine che con la creazione della Multiservizi e la sua gestione dei servizi cimiteriali, la Fraternita si è spogliata di ulteriori competenze e patrimonio, ecco che la precedente gestione avallata dal Sindaco Fanfani ha prodotto l’erosione massiccia del patrimonio dell’istituzione più antica e prestigiosa della città e l’allontanamento della Fraternita dal controllo e dagli indirizzi del Consiglio Comunale. Chiedo al Sindaco se non si senta in dovere di illuminare il Consiglio Comunale su tale gestione, se lo stesso dovere non ritiene di esercitarlo l’ex Primo Magistrato, se l’assemblea non debba essere più informata degli ‘ottimi’ risultati conseguiti. Risultati sui quali potrebbe essere opportuno un controllo economico-finanziario da parte dei consiglieri: un’eventualità che chiedo di valutare al Presidente del Consiglio Comunale”.