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WWF: scoperte 52 nuove specie nel Borneo

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WWF: scoperte 52 nuove specie nel Borneo

ROMA – La comunità scientifica comunica che nel corso del 2006 sull’isola del Borneo sono state individuate almeno 52 nuove specie di animali e piante. Le scoperte, presentate in un rapporto realizzato dal WWF, riguardano 30 specie di pesci, due specie di anfibi, 16 specie di piante simili allo zenzero, tre specie di alberi ed una nuova specie di pianta a foglia larga.
Il WWF dichiara che tali scoperte confermano la necessità e l’urgenza di tutelare gli ecosistemi che occupano quest’isola straordinaria, la terza per dimensioni su scala mondiale.

«Più ricerchiamo e più troviamo specie nuove per la scienza», ha precisato Stuart Chapman, Coordinatore del Programma “Cuore del Borneo”, per il WWF Internazionale «Queste scoperte non fanno che confermare il ruolo del Borneo, uno dei centri di biodiversità più importanti del mondo».

Molte di queste creature, sconosciute finora dalla scienza, sono sorprendenti: un pesce in miniatura (il secondo vertebrato più piccolo del mondo), è lungo meno di un centimetro ed è stato trovato nei pantani di torba, in acque nere particolarmente acide dell’isola; sei specie di pesce combattente, tra cui una caratterizzata da una macchia iridescente blu-verdastra; un pesce gatto con denti sporgenti e un addome appiccicoso che permette all’animale di attaccarsi letteralmente alle rocce; e una specie di raganella dotata di singolari occhi verdi brillanti.
Per quanto riguarda le piante, il numero di radici di zenzero scoperte supera più del doppio le specie di Etlingera conosciute fino ad oggi, e le tre nuove specie di alberi, della famiglia Beilschmiedia, hanno incrementato la già ricca flora del Borneo conosciuta alla scienza.

Diverse di queste nuove specie sono state scoperte nel “Cuore del Borneo”, una regione montuosa ricoperta dalla foresta pluviale equatoriale che si trova al centro dell’isola ed estesa per 220.000 km². Ma il WWF mette in guardia la comunità internazionale in quanto l’habitat di questa zona è continuamente minacciato: ampie aree di foresta vengono progressivamente distrutte per ricavarne caucciù, olio di palma e pasta di cellulosa. Dal 1996, la deforestazione che colpisce l’Indonesia è aumentata fino a toccare la media di 2 milioni di ettari l’anno, tanto che, ad oggi, è sopravvissuta solamente metà dell’originale foresta del Borneo.

«Le foreste lontane ed inaccessibili del Cuore del Borneo sono una delle ultime frontiere mondiali per la scienza, nuove specie vengono ripetutamente alla luce in questo territorio, tanto che noi ci aspettiamo a breve la prossima sorpresa», ha aggiunto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – «Queste foreste sono anche sorgenti di vita per i maggiori fiumi dell’isola, i quali coprono la funzione di “idranti” naturali contro gli incendi che quest’anno hanno devastato le zone di pianura».
Durante l’ultima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica delle Nazioni Unite, tenutasi lo scorso marzo a Curitiba, in Brasile, i tre governi del Borneo (Brunei Darussalam, Indonesia e Malaysia) hanno confermato il loro impegno per portare avanti un’iniziativa, pensata per la conservazione ed un futuro sostenibile per il Cuore del Borneo. Ora l’ obiettivo, per il quale il WWF sta adoperandosi è che possano portare a termine una formale dichiarazione comune, una questione veramente urgente per inserire, tra le priorità condivise a livello internazionale, la protezione del Cuore del Borneo.

Articlolo scritto da: WWF Italia