Home In Evidenza Mammografie, popolazione coperta nei tempi giusti: pochi giorni se c’è urgenza, qualche mese per i controlli di routine

Mammografie, popolazione coperta nei tempi giusti: pochi giorni se c’è urgenza, qualche mese per i controlli di routine

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Mammografie, popolazione coperta nei tempi giusti: pochi giorni se c’è urgenza, qualche mese per i controlli di routine

E’ il medico prescrittore che decide il percorso giusto, e lo deve spiegare alla paziente. Ma la grande massa di esami rientra negli screening gratuiti che coinvolgono 20.000 donne ogni anno

AREZZO – Dal primo marzo scorso  è entrata in vigore anche per le mammografie e le ecografie senologiche, la prenotazione degli esami per classi di priorità. E’ questa una cosa nota e soprattutto è una procedura che ha praticamente ridotto ai minimi termini anche il numero di coloro che non trovano soddisfazione nella risposta che l’Azienda fornisce in questo delicato settore.

Va ricordato, infatti, che adesso è il medico prescrittore, in genere quello di famiglia, ma a volte lo specialista, a stabilire quale è il livello di priorità.

Secondo la sua valutazione clinica, il medico curante “decide” la tempistica, che può essere classe B (breve, esame erogabile entro 10 giorni, ad esempio   per le evidenze cliniche di neoplasie, sospette mastiti, perdita ematica dal capezzolo, addensamenti palpabili,) o classe P (programmata, differibile, cioè tutte le altre richieste non supportate da evidenze e non ricomprese nella precedente casistica).

Quindi, se il medico ritiene che vi sia un sospetto sul quale svolgere indagini rapidamente, indica la classe B, e l’esame si esegue praticamente in pochi giorni. Altrimenti, se stabilisce che siamo di fronte ad un esame di routine, il tempo di attesa non rappresenta assolutamente più un elemento importante,  ed è il medico che deve spiegare questo percorso alle pazienti.

Ecco perché ormai la quasi totalità della popolazione femminile, quando il sistema sanitario la informa bene, non trova nulla di grave se l’appuntamento per una mammografia viene dato a 6 mesi ad Arezzo o a 7 mesi in Valdarno.

Per quanto attiene le ecografie senologiche i criteri indicati sono riferiti a pazienti con meno di 40 anni ed i tempi di attesa sono mediamente sotto i 30 giorni.

Fin ora abbiamo parlato di visite e richieste di esami  su base volontaria. Andando cioè da un medico o da uno specialista.

Ma è a tutti ben noto che per la fascia di età tra 50 e 69 anni da molto tempo è in atto un progetto mirato di screening mammografico oncologico gratuito che prevede un controllo biennale che coinvolge ben 40.000 donne, ventimila all’anno. Queste ricevono una lettera con un appuntamento prefissato. 8 su 10 si presentano. Le altre due no, o perché agiscono per proprio conto o per altre ragioni proprie. L’Azienda rivolge a queste ultime un invito ad una collaborazione maggiore, avvertendo l’apposita segreteria quando non possono presentarsi, evitando di lasciare spazi vuoti che potrebbero essere utilizzati per altri e che rappresentano comunque uno spreco.

Ogni anno la Asl8 di Arezzo effettua 25.000 mammografie (16.000 attraverso l’attività di screening oncologici, 9.000 mammografie cliniche effettuate ambulatorialmente). A queste vanno sommate oltre 10.000 ecografie al seno.

“L’istituzione e la conoscenza di percorsi terapeutici chiari e ben definiti è fondamentale anche per evitare incomprensioni tra l’Azienda sanitaria ed i cittadini – afferma il dottor Giovanni Angiolucci, responsabile della Sezione di Diagnostica Senologica del San Donato – L’allarme-denuncia che periodicamente  viene sottolineato su tempi troppo lunghi, viene da noi sempre esaminato e valutato. Poi lo riconduciamo nei corretti percorsi istituzionali.

Sulla stampa si denuncia il caso di una signora che dovrà attende 6 mesi o un anno per una mammografia. Un tempo apparentemente lungo, ma che va letto in rapporto alle evidenze cliniche riscontrate dal medico curante. Mi spiego meglio – precisa Angiolucci – ricordando che  in caso di urgenza le nostre risposte sono sempre immediate. Vale nei pronto soccorso e vale anche per una mammografia. Se il medico che ha prescritto la mammografia, avesse avuto la percezione di un ipotetico rischio, avrebbe richiesto la prestazione con classe di priora B. In caso contrario, per un eventuale controllo di routine in donna asintomatica, i tempi possono essere programmati senza scadenza perché non esiste pericolo alcuno per la salute della paziente. Per concludere –  termina Angiolucci – vorrei sottolineare che se questa signora ha una età compresa fra 50 e 69 anni, avrà già ricevuto la chiamata per lo screening, oppure se ha fatto già l’esame, a due anni distanza sarebbe stata richiamata.”.