BancaEtruria ha presentato il Bilancio Sociale 2002. Il documento giunto alla quinta edizione, testimonia l?attenzione dell?istituto aretino al tema della Responsabilità Sociale di impresa.
?La ricchezza prodotta da BancaEtruria nel 2002 ha generato un valore aggiunto distribuito alla Collettività di 114,6 milioni di euro?, ha dichiarato il Direttore Generale Luca Simoni. ?I destinatari sono stati le attività sociali, volte a migliorare lo sviluppo del territorio, le Risorse Umane, i Soci, il Sistema Impresa, Enti e Stato?.
BancaEtruria nel corso del 2002 ha prestato particolare attenzione alle attività sociali e culturali destinando complessivamente 2,5 milioni di euro. Importo che per il 49% BancaEtruria ha devoluto per finanziare iniziative sociali di pubblica assistenza e supporto allo sport, mentre l?impegno relativo ad attività culturali, comprensive del sostegno all?istruzione universitaria, nel 2002 è pari al 26% e gli interventi a favore del patrimonio artistico al 12%.
?Accanto ai valori d?impresa quali efficienza, creazione di valore per i Soci e trasparenza? ha sottolineato il presidente Elio Faralli in apertura della conferenza stampa ?la nostra Banca ha voluto dichiarare i valori distintivi che orientano l?azione competitiva sul mercato, nel rispetto della propria storia e dei caratteri di istituto di credito popolare. Valori fondanti per la creazione di relazioni stabili con il territorio di riferimento?. Il presidente Faralli ha ricordato che BancaEtruria è stata tra i primi istituti di credito italiani a pubblicare già nel 1998 il Bilancio Sociale. A questo proposito ha ribadito che l?assunzione di Responsabilità Sociale rappresenta per la banca un elemento di continuità e un concreto fattore di sviluppo nel medio-lungo termine.
La maggiore aderenza al modello di Bilancio Sociale redatto dall?Associazione Bancaria Italiana ha introdotto alcune novità. Tra queste il capitolo relativo agli obiettivi che nel 2003 BancaEtruria si prefigge di perseguire per migliorare sia le performance economico-sociali che la diffusione e la completezza del Bilancio Sociale stesso.
Articlolo scritto da: Maria Ide Moretti