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Piano Strutturale

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Contro l'approvazione dell'atto di indirizzo è intervenuto Nicotra (Rc) dichiarando che il provvedimento è inaccettabile perché svuota il il Consiglio Comunale delle sue prerogative, "fatto questo gravissimo poiché spetta al Consiglio l'ultima parola sulle varianti ". Secondo l'assessore Francesco Chianini, il provvedimento è invece corretto e del tutto legittimo perché sulle varianti in questione c'è stata una regolare istruttoria degli uffici competenti ed anche perchè in sede di approvazione del Regolamento urbanistico – lo strumento attuativo del Piano strutturale – il Consiglio Comunale potrà dare parere favorevole o meno.
Contrari si sono dichiarati anche Arcangioli, Nicchi, Polvani, De Giudici e Caporali con varie argomentazioni ( l'atto è illegittimo, sbagliato dal punto di vista delle procedure urbanistiche, politicamente arrogante e rispondente ad una chiara strategia strumentale di natura pre-elettorale, serve alla maggioranza per dissimulare gli interessi dei comitati d'affari poiché tra le numerose piccole varianti richieste da cittadini ce ne sono alcune che sottintendono grandi interessi ).
A favore sono intervenuti intervengono Faltoni ( " una corretta politica della casa non deve limitarsi all'edilizia agevolata è necessario venire incontro alle esigenze del singolo cittadino soprattutto in presenza di varianti d'uso o di necessità di piccola entità") e Rossi ( "l'atto contiene tutte le tutele e le salvaguardie necessarie" ).

In apertura di dibattito sul Piano strutturale vero e proprio, si è registrata la protesta dei consiglieri De Giudici e Sarrini i quali hanno chiesto il rinvio della seduta per poter prendere visione degli elaborati licenziati dalla Conferenza dei servizi, giudicati diversi da quelli in possesso dei consiglieri. Il presidente Andrea Banchetti ha concesso mezzora di sospensione per prendere visione della documentazione.
Con interventi di Nicchi, Cutini, Polvani, Caporali, Meoni, Sarrini, Bianchi e De Giudici le forze d'opposizione hanno variamente criticato il Piano ed in particolare l'ipotesi di un aeroporto in Valdichiana che ha richiamato in aula una folta rappresentanza di residenti in quella zona. Gli esponenti di opposizione hanno definito scorretta, frettolosa e lacunosa la procedura seguita dall'Amministrazione culminata nella concessione di "solo mezzora" per consultare la documentazione definitiva risultante dalla Conferenza dei servizi. Critiche sono state espresse anche per la "scarsa condivisione dell'iter del provvedimento con le categorie economico- professionali ed i cittadini in genere", per i massimi dimensionamenti ammissibili ritenuti eccessivi e per la scarsa corrispondenza tra la formulazione del Piano – tutto impostato sulla crescita quantitativa, spesso fuori scala – ed i principi di sviluppo sostenibile enunciati da Peter Calthorpe. In particolare, secondo Nicchi il costruendo aeroporto è una infrastruttura assolutamente fuori contesto in una zona come la Valdichiana vocata al turismo ed al rispetto dell'ambiente: " bisogna coniugare sviluppo e progresso non cercando di scimmiottare le scelte di qualsiasi metropoli. La nostra ricchezza risiede nella qualità della vita ed è proprio questa che dobbiamo preservare optando più per il treno che per l'aereo quale strumento della nuova mobilità alternativa all'uso dell'automobile."
Secondo Cutini, Calthorpe non è altro che la cornice ( sia pure dorata) di un quadro disegnato dalla Giunta a suo piacimento senza tenere in alcun conto le prescrizioni del consulente scientifico.
Il dibattito è stato chiuso dall'intervento del sindaco Lucherini il quale ha difeso il Piano a spada tratta respingendo al mittente tutte le critiche. " L'avallo di Provincia e Regione costituisce di per sé una garanzia ed una smentita a tutte le insinuazioni. L'Amministrazione ha condotto con grande attenzione e scrupolo morale l'intera vicenda di un Piano, la cui validità risulterà negli anni sempre più evidente. La scelta di Calthorpe – la cui ideologia non è certo riconducibile alla destra – si è rivelata vincente grazie alla sua immediata entrata in sintonia con Arezzo ed il territorio. A lui ed all'equipe di professionisti interni ed esterni al Comune è stata lasciata totale libertà d'azione e farlo passare, come vuole Cutini, per poco più di un prestanome è la peggiore offesa che si possa fare ad un professionista. Offesa che, perdipiù, gli viene rivolta oggi in sua assenza."

Articlolo scritto da: Andrea Mercanti