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Moda Made in Italy

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Moda Made in Italy

"Sintomi di cedimento strutturale". La CNA non nasconde la sua preoccupazione sullo stato del tessile abbigliamento. "Dal 2001 questo sistema sta registrando pesanti difficoltà ? commenta Tommaso Ausilio, Presidente provinciale di Federmoda CNA. I dati relativi a produzione, fatturato ed export registrano flessioni". Le cause? Molteplici. Ausilio ne indica le principali: "la crisi dei consumi; il rapporto tra euro e dollaro; l'aggressione, spesso attuata attraverso modalità irregolari, da parte di paesi di nuova industrializzazione".
Nonostante questo, pur registrando arretramenti sul fronte del complessivo volume d'affari e sull'export, e diminuendo in termini di occupati, il sistema moda rimane una delle colonne del Made in Italy.
"Questo settore ? sottolinea il Presidente di Federmoda CNA – ha contribuito e sta contribuendo in maniera determinante al mantenimento dei livelli produttivi. Le imprese di questo settore sono chiamate costantemente a mettersi in discussione e devono investire in ricerca e innovazione, che nel sistema moda significa soprattutto investimenti in campionari, collezioni, nuovi modelli".
Perchè il settore tessile, abbigliamento, calzaturiero italiano possa continuare ad essere uno dei perni del sistema economico nazionale oltre che elemento di coesione sociale, è necessario ? secondo la CNA – che si intervenga realizzando un programma di politica industriale.
Tommaso Ausilio ne cita gli elementi principali: "nel breve periodo è opportuno salvaguardare l'occupazione, sanare situazioni strutturali di debolezza, operare per salvaguardare uno stato di attività. Nel medio periodo devono essere messe in campo una serie di azioni per il rilancio della competitività e lo sviluppo. In conclusione la promozione ed il sostegno del Made in Italy passano anche attraverso interventi sul lavoro e l'occupazione e sulle politiche fiscali, ma soprattutto attraverso il sostegno a tutte quelle iniziative sia a livello nazionale che a livello europeo tese all'introduzione dell'obbligatorietà dell'etichettatura di origine, ed a quelle volte alla realizzazione di un sistema di "tracciabilità dei prodotti" anche al fine di percorrere una strada utile ad una certificazione etica e ambientale.

Articlolo scritto da: CNA Arezzo