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Premio internazione al prog. Niccoletti

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Il progetto del costruendo palazzo di Giustizia di Arezzo è stato insignito di un premio quale migliore proposta architettonica a livello mondiale del 2002. Lo ha annunciato oggi il sindaco Luigi Lucherini nel corso di un sopralluogo di cantiere in cui ha illustrato ai giornalisti lo stato di avanzamento dei lavori iniziati poco meno di un anno fa e la cui conclusione è prevista – secondo programma – entro i prossimi 15 mesi. Lucherini ha precisato che ad accordare il riconoscimento a Manfredi Nicoletti, l'architetto capofila del gruppo di progettazione, è stata la International Academy of Architecture, una delle più accreditate associazioni di settore. Ed è stato di fronte ad un plastico dell'opera che lo stesso Nicoletti ha descritto le caratteristiche di una struttura fortemente voluta dall'amministrazione Lucherini e destinata – dopo un'attesa durata 35 anni – a porre fine ad una grave carenza strutturale della città: quella della dispersione delle sedi giudiziarie.
Lo stesso sindaco – accompagnato tra gli altri dal Prefetto Anna Maria Sorge e dal Presidente del Tribunale Francesco Scutellari – ha sottolineato che l'accorpamento in un'unica sede consentirà all'amministrazione giudiziaria di disporre di quasi 14 mila metri quadrati a fronte degli attuali complessivi ottomila.
La cittadella giudiziaria aretina sorgerà nell'area dell'ex ospedale Garbasso, costruito negli anni '30 a ridosso delle mura medicee e tuttora sotto vincolo della Sovrintendenza. L'edificio subirà una ristrutturazione funzionale e sarà collegato da un corridoio soprelevato a vetrate, ad un nuovo corpo di fabbrica dalle forme avveniristiche.
Sarà proprio questo nuovo edificio – che ospiterà al piano terra l'atrio d'ingresso, l'Aula della Corte d'Assise e l'Aula collegiale penale mentre l'ultimo piano sarà riservato agli uffici di presidenza – l'elemento caratterizzante dell'intera area dell'ex nosocomio, sia per la forma che per i materiali utilizzati. Una struttura – lunga più di 110 metri, alta 20 e larga 65 suddivisa in due sotto-strutture – che, in pianta, presenta una forma "a foglia".
La prima sotto-struttura, che si affaccia sul versante settentrionale prospiciente via Fonte Veneziana, avrà in pianta un andamento perfettamente semicircolare – reminiscente del tracciato a conca di via Garibaldi, l'asse viario che qualifica l'intero centro storico – e, nel suo sviluppo verticale, una forma tronco-conica. Costruita in pietra e solcata da feritoie orizzontali richiamerà le mura medicee su cui si affaccia.
Il lato sud, quello rivolto verso la vecchia struttura del Garbasso, sarà invece più movimentato e irregolare e sarà costituito da lastre di vetro schermato da listelli di alluminio per filtrare la luce solare. Questi elementi di alluminio caratterizzeranno tutta la facciata con il loro andamento curvilineo e frastagliato garantendo la massima resistenza meccanica con il minimo di materia. Davanti all'ingresso è previsto uno specchio d'acqua come scambiatore del calore naturale.
Per quanto concerne il vecchio Garbasso, l'edificio di quattro piani vedrà l'eliminazione di tutte le superfetazioni accumulatesi negli anni mentre, internamente, strutture e spazi verranno razionalizzati adeguandoli alle nuove funzioni ed ai moderni criteri di sicurezza, sempre nel rispetto dei vincoli imposti dalla Sovrintendenza.
L'importo complessivo dell'infrastruttura – la più costosa nella storia post-bellica di Arezzo – è di 22 milioni di euro.
La cittadella accorperà tutto il sistema della giustizia aretina, ed in particolare Procura, Tribunale Civile e Penale ed Ufficio del Giudice di Pace.

Articlolo scritto da: Andrea Mercanti