Alma

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Alma

Prosegue la Stagione di Prosa 2004/2005 organizzata dal Comune di Arezzo, Assessorato alla Cultura e Spettacolo, con lo spettacolo ALMA, che andrà in scena al Teatro Comunale della Bicchieraia, domenica 13 marzo, alle ore 21.

La vendita dei biglietti viene effettuata presso il Servizio Informagiovani del Comune di Arezzo (Piazza Guido Monaco, 2, tel. 0575 377868), dalle ore 10 alle ore 19 di tutti i giorni feriali.

Nel giorno di spettacolo la vendita è effettuata presso il Servizio Informagiovani dalle ore 10 alle ore 17 e presso il botteghino del Teatro Bicchieraia dalle ore 18 alle ore 20.45.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Servizio Attività Teatrali e Musicali del Comune di Arezzo, tel. 0575 377503-377505-377442.

Note artistiche dello spettacolo:

ALMA

coreografie: Giorgio Rossi

luci: Michelangelo Campanale

musiche: Fabrizio De Andrè, Death in Vegas, John Oswald, King Krimson

testi: C.Pavese, P.Neruda, A.Merini, G.Rossi

produzione: Sosta Palmizi Network

Alma, partendo da una poesia di Pablo Neruda, tocca sentimenti forti come l?amore, la solitudine e la sensazione della morte.

Alma, che in castigliano significa ?anima?, contiene nel suo suono: alba, animale, arma, Karma, calma, labbra, larva, rabbia, lacrima, lamento, lontano, ?

Il lavoro verte sul contrasto e l?opposto che è in noi, e il desiderio di reagire a questa inesorabile condizione.

Sono inoltre presenti altre poesie di Pablo Neruda, Cesare Pavese e gli aforismi e le magie di Alda Merini.

Le musiche che accompagnano il lavoro, diventano in certi momenti un tutt?uno con la danza e la parola. Gli autori sono: De Andrè, King Krimson, Death in Vegas, John Oswald.

L?autore Giorgio Rossi così presenta il suo spettacolo: ?malgrado nei miei spettacoli l?elemento evocativo sia determinante, lo spettatore è sempre spinto a costruirsi un suo percorso, riconosce sempre qualcosa che è legato alle proprie esperienze, al proprio sentire la vita. Quando mi chiedono che genere di danza faccio, la risposta è sempre lunga e termina comunque con l?invito a venire a vedere, sentire, percepire l?evento nel suo compiersi perché è più vicino all?esperienza di una passeggiata nella natura, nell?atto d?amare che alla comprensione di un concetto astratto legato ad un ragionamento mentale. Il teatro poetico del movimento è una definizione che può avvicinarsi a ciò che tento di fare in scena?.

Articlolo scritto da: Comune di Arezzo