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FI su progetto di finanza Nuove Acque

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Alessandra Albanese, Forza Italia, vicepresidente del Consiglio provinciale di Arezzo, interviene sulla questione della gestione delle acque dopo l?approvazione della delibera sul progetto di finanza (project financing) proposto agli Enti Locali dalla società Nuove Acque.

Forza Italia sfida la sinistra a dimostrare agli aretini l?esistenza in Italia di una privatizzazione che obbliga i soggetti pubblici a dare in pegno proprie azioni affinché il privato, gestore del servizio, abbia i mezzi per fare ciò che si era impegnato a fare con propri mezzi.

Come noto, Nuove Acque ha ottenuto in questo modo i 70 milioni di euro da destinare al potenziamento delle infrastrutture per opere da realizzare in project financing. Li ha ottenuti con una forma inedita di assistenzialismo pubblico.

Basta e avanza ad indicare il fallimento politico, definitivo, della più importante privatizzazione operata nella provincia di Arezzo sotto la regia della sinistra. Quella della gestione delle acque, appunto, impresa nata male, andata avanti peggio, con ripercussioni negative sulle finanze delle utenze vistesi aumentare la tariffa 2003 (+65%) e di altrettanto nel 2004, e ora con lo spodestamento di Provincia e Comuni aderenti all?Ato4 dalla posizione di forza assicurata ad essi dal possesso di azioni in quella società mista a maggioranza pubblica di cui intravediamo la fine.

Quanto si è consumato con il benestare delle maggioranze di sinistra al governo degli Enti Locali, è una drammatica questione, non solo di soldi. Mette in discussione i fondamenti stessi della società mista a maggioranza pubblica.

Infatti, alla luce dell?approvazione del progetto di finanza, per Forza Italia bisogna chiedersi che cosa ne è di quelle promesse fatte dal soggetto privato quando nel 1999 ostentava mezzi e risorse proprie? Bisogna chiedersi qual è il prezzo cui gli Enti Locali dell?Ato4 sono esposti da questo progetto di finanza? Bisogna chiedersi cosa ne sarà della gestione del ciclo delle acque? Come noto, noi di Forza Italia e tutto il centrodestra, non eravamo contrari ai 70 milioni di euro per le opere idriche, ma questo progetto di finanza, tutto basato sulla forzatura posta agli Enti Locali di impegnare le proprie azioni, rischia di stravolgere i fondamenti della governance del servizio idrico. Paventiamo infatti la fine della società mista a maggioranza pubblica. Di fronte a tale conseguenza, la contrarietà di Forza Italia si è espressa in Consiglio provinciale e in tutti i consigli comunali come una strada obbligata e una scelta.

Noi, infatti, paventiamo un rischio, anzi denunciamo una certezza.

Il pegno delle azioni, approvato con il voto contrario del Comune di Arezzo, reca in sé un effetto a dir poco destabilizzante sul potere gestionale e decisionale riconosciuto agli Enti Locali in quanto soggetti pubblici della società mista Nuove Acque. Ma adesso la parte pubblica potrebbe vedersi costretta a consegnare le decisioni che contano totalmente in mano alle banche. Gli istituti di credito diventano per effetto del pegno la voce in capitolo che potrebbe spodestare quella di Provincia e Comuni in sede di Assemblea di Nuove Acque.

A questo ci ha portato la sinistra di apparato mentre la sua componente massimalista si è distinta in campagne demagogiche contro il progetto di finanza proposto da Nuove Acque e approvato in tutte le sedi istituzionali in cui Rifondazione Comunista è alleata con il centrosinistra.

Di fronte alle contraddizioni sempre più palesi di questa gestione del servizio idrico, passano addirittura in secondo ordine altre contestazioni che noi di Forza Italia muoviamo a questo sistema messo in piedi dalla sinistra. Eppure, proprio di recente, abbiamo avuto un?altra riprova di quello che abbiamo sempre definito essere il conflitto di interessi tra soggetto deputato al controllo del gestore, ossia Ato 4, e società deputata a gestire il servizio idrico, Nuove Acque.

Soggetti entrambi in mano a maggioranze di sinistra che non sentono neppure l?obbligo di salvare le apparenze. Come di recente, quando Ato ha richiesto ad uno studio legale fiorentino una consulenza sul progetto di finanza proposto da Nuove Acque. Tutto bene, senonchè la fattura dello studio legale è stata intestata a Nuove Acque, direttamente. Cioè alla società che dovrebbe essere controllata dal committente della consulenza legale richiesta sulla legittimità dell?operazione di project financing.

Di fronte a tutto ciò, Forza Italia dichiara la sua sempre più forte preoccupazione per l?evoluzione negativa della gestione del servizio idrico e continuerà ad impegnarsi in una battaglia che è una battaglia in difesa delle finanze delle utenze e del ruolo del pubblico in una privatizzazione che rischia di mandare tutto a rotoli.

Articlolo scritto da: Forza Italia Arezzo