Home Attualità Operazione antibracconaggio nel Chianti

Operazione antibracconaggio nel Chianti

0
Operazione antibracconaggio nel Chianti

Una settimana intensa, quella che ha visto la Vigilanza WWF Toscana intervenire nel comprensorio del Chianti per contrastare un sempre più dilagante bracconaggio che interessa anche questa zona, notoriamente conosciuta ai più per ben altre peculiarità.

Un?azione, quella delle Guardie WWF delle tre province interessate (Arezzo, Firenze e Siena), che ha portato al totale di 5 persone denunciate all?Autorità Giudiziaria. E? un fenomeno, quello del bracconaggio, che in corrispondenza del passo autunnale dell?avifauna migratoria, s?intensifica notevolmente.

Domenica 30 ottobre gli agenti WWF delle province di Siena, Arezzo e Firenze hanno condotto una serie di controlli nella zona di crinale dei Monti del Chianti, in particolare nella zona di confine tra le province di Arezzo e Firenze, che risulta tra le ?zone sensibili? individuate dal WWF, che presenta un?elevata attività venatoria la quale sovente sfocia in episodi illegali.

Purtroppo i risultati lo confermano da soli: 3 denunce penali per abbattimento di fauna protetta, una decina di sanzioni e sette sequestri amministrativi di fauna selvatica illegalmente abbattuta, tra cui peppole, fringuelli, frosoni, passera scopaiola, etc., sono il resoconto dell?azione condotta sul confine delle province.

I controlli sono proseguiti per tutta la settimana, concludendosi sabato 5 novembre con il ritrovamento di un impianto di cattura illegale nei pressi di Castellina in Chianti.

Le Guardie WWF del nucleo di Siena, nel corso di un controllo si sono trovate di fronte ad un appostamento di caccia regolarmente autorizzato, quando si sono accorte che c?era qualcosa che non andava: infatti un più attento esame ha portato alla scoperta di un vero e proprio impianto di cattura illegale costituito da una rete della lunghezza totale di 12 metri, mediante la quale, aiutandosi con un richiamo acustico vietato, i due cacciatori cercavano di catturare uccelli selvatici.

Il richiamo acustico era stato ben occultato, in modo tale da sviare eventuali controlli; infatti, all?interno del capanno era nascosto un piccolo registratore che, comandato a distanza da un telecomando, era collegato ad un altoparlante mediante un cavo della lunghezza di 16 metri ben nascosto sotto terra.

Questa volta però ai bracconieri è andata male e adesso i due, originari di Quarrata (Pistoia), rischiano una pesante condanna per il reato di uccellagione (cattura illegale di avifauna) e per l?utilizzo di mezzi acustici vietati.

L?operazione si è conclusa con l?intervento di agenti della Polizia Provinciale di Siena che hanno successivamente proceduto al sequestro della rete, di 3 fucili, e del richiamo vietato con i suoi accessori.

?Purtroppo questo è un periodo difficile per la fauna selvatica – commenta Donato Marmorini, Coordinatore regionale del Gruppo Guardie WWF Toscana – talune zone sono decisamente prese d?assalto dai cacciatori, alcuni dei quali non si preoccupano molto di come e a che cosa sparano. Anzi, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta proprio di una precisa volontà di abbattere illegalmente fauna protetta?.

?E? fenomeno diffuso in molte zone della regione – prosegue Marmorini – ed in particolare dove esistono valichi collinari o montani di rilievo, i cosiddetti corridoi faunistici, si concentra in questo periodo l?attenzione della Vigilanza Ambientale WWF Toscana, con un incremento di controlli specie nelle province di Arezzo, Prato, Firenze, Pistoia e Lucca, con l?obbiettivo prioritario di presidiare il territorio e prevenire il più possibile azioni illegali a danno soprattutto dell?avifauna migratoria, che nei mesi autunnali è soggetta, ad una pressione venatoria legale e illegale di estrema intensità?.

Articlolo scritto da: WWF Toscana