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Rapita pace e libertà d’informazione

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Siamo sorpresi e sconvolti per il rapimento della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, corrispondente dagli esteri e appassionata conoscitrice del mondo arabo. Giuliana, sempre impegnata in prima linea per la pace, è stata a Baghdad durante i bombardamenti e vi è tornata più volte, cercando di raccontare le difficoltà della vita quotidiana del popolo iracheno e l'orrore della guerra. Il rapimento dellla nostra giornalista è l'ennesimo atto di una guerra ingiusta, sbagliata e infarcita di menzogne, che è stata iniziata contro le regole del diritto internazionale e non ha affatto portato democrazia e libertà. Le tanto sbandierate elezioni si sono svolte infatti sotto occupazione militare, senza la presenza di osservatori internazionali, con l'esclusione di alcuni partiti e con l'astensione in massa dei sunniti: è naturale in queste condizioni porsi dei dubbi sulla legittimità delle consultazioni elettorali. Le baionette non hanno portato democrazia, non solo perchè è concettualmente sbagliato pensare di imporre con la forza il modello occidentale di democrazia in paesi dalle culture differenti, ma anche perchè hanno avuto e stanno continuando ad avere come solo risultato lo spargimento di sangue e il rischio di una guerra civile fra le varie fazioni in campo. Continuiamo quindi a chiedere il ritiro immediato di tutte le truppe occupanti, in modo da permettere all'Onu di gestire la fase di transizione per il passaggio dei poteri al popolo iracheno. Speriamo che la vicenda si risolva al più presto e che l'impegno del governo italiano sia concreto e non ambiguo, come invece è stato in altre occasioni, avviando subito le trattative.
Un ultimo pensiero va alla famiglia e ai compagni di redazione del Manifesto ai quali esprimiamo la nostra solidarietà.

Articlolo scritto da: Giovani Comunisti Italiani