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Teatro dei Ragazzi presenta Bella

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Teatro dei Ragazzi presenta Bella

Prosegue la rassegna dedicata al Teatro Ragazzi, nell?ambito della stagione di Prosa 2004/2005 organizzata dal Comune di Arezzo, Assessorato alla Cultura e Spettacolo, con lo spettacolo BELLA, liberamente ispirato ai libri di P.L.Travers in scena al Teatro Petrarca, venerdì 29 aprile, alle ore 10.

Il servizio prenotazioni per il Teatro Ragazzi è realizzato dal Servizio Attività Teatrali e Musicali del Comune di Arezzo (tel. 0575 377503/377505/377442, fax 0575 323521, e-mail: [email protected])

Nel giorno di spettacolo è possibile acquistare il biglietto presso il botteghino del Teatro Petrarca, dalle ore 9,00 alle ore 9,45.

Note artistiche dello spettacolo:

BELLA

liberamente ispirato ai libri di: P.L.Travers

drammaturgia e regia: Carlo Presotto, Titino Carrara

con: Carlo Presotto, Paola Rossi, Dalies Donato

scenografia: Mauro Zocchetta

musiche originali: Cristiano Fracaro

produzione: La Piccionaia ? I Carrara ? Teatro Stabile di Innovazione

età consigliata: da 6 a 10 anni

Adulti che si occupano dei bambini, ma non ne sono i genitori. Una realtà sempre esistita, che a seconda delle trasformazioni culturali muta forma senza mutare sostanza. Dalla fata Madrina di Cenerentola a John Silver dell?Isola del Tesoro, da Zorba e la sua Gabbianella a Sirius Blake e tutti gli insegnanti della scuola di Hogwarts. Personaggi spesso ambigui, la cui relazione è qualcosa da conquistare, diventa un riconoscimento, un passaggio di stato. E tra tutti, Mary Poppins. Una delle principali caratteristiche di una tra le nostre più famose ?tate? è la sua enigmaticità. Leggendo i libri di Pamela Travers ritroviamo spesso il giovane co-protagonista Michele alle prese con il tentativo di capire, di spiegare, di giustificare le splendide ed incredibili avventure che si trova a vivere. E la sorella Giovanna, con buonsenso, è quasi sempre lì a spiegargli che non ci sono spiegazioni, e che comunque sarebbe inutile chiederne a Mary.

Lo spettacolo parte da una doppia lettura di questo comportamento.

– Il primo è in se quello della metafora dell?esperienza dell?incontro con l?opera d?arte, da cui si può imparare a ?prendere il gusto? ma che non può contenere in sé che sé stessa.

– il secondo è quello di quanto sia necessario ?allenarsi? ad accogliere gli imprevisti, le impertinenze, le cose ?non al loro posto?, come strade possibili per affrontare la realtà. Mary affronta e risolve problemi anche significativi come la trascuratezza dei genitori nei confronti dei piccoli Michele e Jane in modo certamente non ortodosso e spesso addirittura un po? magico. Ma d?altronde lei non è una assistente sociale, è una artista, e la sua parola d?ordine è certo un po? divergente: supercalifragilistichespiralidoso. La creatività, nell?arte, come nella scienza, come nella vita pratica, si avvale di questo ?allenamento? per permetterci di raggiungere i nostri obiettivi senza farci intimidire da eventuali ostacoli, ma al contrario accogliendoli come occasioni per crescere nella costruzione della nostra identità personale.

Lo spettacolo presenta un ritorno di Carlo Presotto all?utilizzo della videocamera a circuito chiuso sul palcoscenico per costruire una interazione con gli attori narratori, che si trovano così, come negli spettacoli sviluppati a partire da ?Storia di una gabbanella?? a giocare una doppia possibilità espressiva.

La drammaturgia attraversa i libri della Travers senza ignorare il grande affresco cinematografico del 1964, restituendo una nuova e sempre antica figura di aiutante magica in grado di capire la lingua degli uccelli e di far compiere capriole al più compassato dei banchieri.

Articlolo scritto da: Comune di Arezzo