Home Attualità Amir incontra un gruppo d’amministratori

Amir incontra un gruppo d’amministratori

0

Il 29 settembre Amir Karar, giovane cittadino pakistano residente ad Arezzo, arrestato perché privo del permesso di soggiorno e trasferito all’inizio di settembre nel Centro di Permanenza Temporanea di Milano in attesa di espulsione, ha finalmente ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Tornare in Pakistan, avrebbe rappresentato per lui un grave rischio per la sua incolumità.

È libero dopo 25 giorni di prigionia. Amir ha vissuto personalmente la violenza, la tristezza, la privazione della libertà, che vivono migliaia di persone dentro questi centri. I CPT sono strutture coperte da un velo che nessuno deve alzare, si fa tutto il possibile affinché nessuno sappia niente, affinché non trapeli la tristezza e la violenza che si nasconde dietro le loro mura ben sorvegliate. Non possono esistere posti così in un paese che dice di essere democratico. Posti come questi sono la dimostrazione di una democrazia formale, apparente, che per apparire nasconde. Sembra assurdo, ma è più semplice entrare in carcere e incontrare i detenuti di una casa circondariale che ottenere il permesso per visitare un Centro di Permanenza Temporanea.

In queste strutture finiscono persone di ogni genere: semplici disperati che non dispongono del documento di soggiorno, ma anche criminali e delinquenti. Una promiscuità che incrementa l’emarginazione e l’arruolamento nelle fila della criminalità. Purtroppo i CPT non stanno funzionando come si pensava al momento della loro costituzione: sono luoghi di segregazione in cui si cerca di nascondere la realtà. Non risolvono il problema dell’immigrazione clandestina e sono lesivi della dignità della persona. Amir è un ragazzo fortunato: tanti amici hanno dedicato tempo, forze, passione, amore per fare di tutto per riportarlo a casa, ad Arezzo. Il pensiero va però a quei tanti, sconosciuti, che non hanno amici, né avvocati, né parenti che possano aiutarli. Il caso di Amir apre una porta: cerchiamo di capire chi sono le persone che non hanno voce.

Articlolo scritto da: Arezzo