Home Cronaca Amnesty: choc omicidio Politkovskaya

Amnesty: choc omicidio Politkovskaya

0

Amnesty International si e’ dichiarata scioccata, rattristata e
profondamente oltraggiata per l’omicidio di Anna Politkovskaya,
giornalista e attivista per i diritti umani, avvenuto sabato 7 ottobre a
Mosca.

Anna Politkovskaia e’ stata colpita a causa della sua attivita’ di
giornalista e dei suoi reportage sulle violazioni dei diritti umani in
Cecenia e in altre zone della Russia.

‘La Russia ha perso un’attivista per i diritti umani coraggiosa e dedicata
alla causa, che non aveva paura di prendere posizione contro la violenza e
l’impunita’ e levava sempre la sua voce per chiedere giustizia’ – ha
dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty
International.

L’organizzazione per i diritti umani chiede alle autorita’ russe di
avviare indagini complete e imparziali sull’uccisione di Anna
Politkovskaia, di renderne pubblici i risultati e di portare di fronte
alla giustizia i responsabili.

Amnesty International chiede inoltre al governo di Mosca di prendere
misure urgenti per assicurare che tutti i difensori dei diritti umani e i
giornalisti indipendenti, compresi coloro che lavorano nel Caucaso del
nord, possano svolgere la loro attivita’ in condizioni di sicurezza e
senza timore di minacce e intimidazioni.

Anna Politkovskaia denunciava le violazioni dei diritti umani in Cecenia
dal 1999, attraverso i suoi articoli sulla Novaia Gazeta. Per questo suo
coraggio, aveva ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui nel 2001
il Global award for human rights journalism istituito dalla Sezione
Britannica di Amnesty International. Si era anche occupata di violenza
nell’esercito, corruzione e brutalita’ della polizia.

In passato aveva subito ripetute intimidazioni dalle autorita’ russe e
cecene. In varie occasioni, era stata arrestata e minacciata di pesanti
conseguenze se non avesse cessato di scrivere. Nel settembre 2004 aveva
denunciato di essere stata avvelenata a bordo di un aereo sul quale
intendeva raggiungere Beslan, nell’Ossezia del Nord, mentre era in corso
il sequestro di centinaia di ostaggi.

Articlolo scritto da: Russia