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CNA Benessere incontra acconciatori e

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“Era un impegno che mi ero assunto all’atto della mia elezione – dichiara Luca Bichi presidente provinciale di CNA Benessere e sanità. E’ un modo per rendere conto agli associati di ciò che si è fatto nel corso dell’ultimo anno e per capire dai diretti interessati quale programma di attività portare avanti nei prossimi mesi.”
Ed i problemi della categoria sono molti: alcuni di carattere nazionale ed altri locali.

“Questi incontri – prosegue Bichi – saranno l’occasione per discutere della manovra finanziaria e di tutte quelle ombre che da una prima lettura dei provvedimenti sembrano gravare sul settore, ma anche dello stato di attuazione della recente legge nazionale che se pienamente applicata renderà più moderna questa professione.”
Sulla manovra finanziaria per il 2007 CNA esprime tutte le proprie preoccupazioni perché essa rischia di provocare effetti pesanti sulla capacità di spesa per i consumi da parte delle famiglie e quindi di conseguenza sulle attività del comparto.

“Non meno gravoso – commenta in proposito Bichi – è il capitolo inerente l’inasprimento degli studi di settore e solo una dichiarazione di principio appare la lotta all’abusivismo fenomeno devastante per dimensioni se, come affermano varie statistiche, vale il 25% del PIL.”
Purtroppo, dicono ancora in CNA, non si evidenziano in proposito da parte del Governo misure serie finalizzate a colpire queste aree di illegalità.
CNA Benessere e Sanità auspica che la discussione parlamentare sulla manovra finanziaria, porti a significative modifiche e attende le decisioni di CNA Nazionale per programmare eventuali iniziative in proposito.

“Per quanto riguarda le azioni locali – ci dice ancora Bichi – l’associazione è impegnata a contrastare il tentativo di avvio di un processo di liberalizzazione senza regole che corre il rischio di dequalificare la professione a tutto svantaggio della certezza di un servizio che rispetti i canoni dettati dalla moda, ma anche nella massima sicurezza per la clientela.”
Il settore in provincia esprime numeri interessanti: circa 850 i negozi e 1.800 gli addetti, con una diffusione capillare nel territorio che fa assumere al comparto un ruolo sociale in favore di anziani e delle persone che hanno scarse possibilità di movimento.

Da qui discende la richiesta di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
“Richiediamo più attenzione da chi ci governa verso le necessità del settore – aggiunge Bichi. E maggior impegno per cercare di apportare un contributo alla soluzione di annosi problemi come quello relativo al lavoro nero e all’abusivismo che anche in questo comparto assume dimensioni sempre più preoccupanti.”
Cna Arezzo punta anche su un impegno diretto della categoria .

“Questa s’impegnerà – conclude Bichi – per una maggior partecipazione alla vita dell’associazione che aprirebbe notevoli possibilità. Non solo si potrebbe acquisire maggior ruolo socio-politico, ma potremmo essere reali protagonisti del nostro futuro. Basta pensare alla responsabilità di gestire la partita, che oggi è fonte di interesse da parte di aziende di cosmesi e di privati, che ruota attorno alla formazione i base e all’aggiornamento professionale.”