AREZZO – “Dopo l’ultimo infortunio mortale verificatosi il giorno 13 novembre presso un cantiere edile nei pressi di Battifollle, che è costato la vita al giovane imprenditore Claudio Camaiani, diverse sono state le dichiarazioni espresse dai sindacati e dalle forze politiche.
Condivido in pieno le valutazioni riportate in un comunicato congiunto emesso dai sindacati e quelle ultime espresse in particolare dal segretario provinciale degli edili della CGIL Mario Luman.
Con una certa competenza nel settore, mi sento di poter ribadire che tra le principali cause che concorrono al verificarsi dei troppi, inaccettabili, infortuni gravi e mortali nei cantieri, c’è la scarsa informazione e formazione dei lavoratori e le troppe violazioni agli obblighi di legge vigenti in materia. Lo affermo senza polemica, consapevole del fatto che soprattutto i piccoli e medi imprenditori, per necessità economiche e competitive, con l’obiettivo di contenere i costi, cerchino di recuperare margini anche e purtroppo sui costi della sicurezza; così come sono convinto dell’impegno degli organi di vigilanza, che fanno però quello che possono di fronte a uno scenario modificatosi negli ultimi anni che vede nuovi piccoli imprenditori, nuove maestranze alle prime esperienze lavorative, nuove attrezzature e nuove metodologie di lavoro.
Ritengo pertanto che sia necessaria una più continua e pressante azione da parte degli organi ispettivi e di vigilanza, anche se ciò debba comportare un aumento degli organici; ritengo inoltre che sia necessario individuare nuove strategie coordinate di prevenzione tra tutti i soggetti interessati (imprenditori, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali) e che sia necessario affiancare i piccoli e medi imprenditori, già obbligati per legge a informare e formare le proprie maestranze, nell’opera di sensibilizzazione delle stesse verso la “cultura della sicurezza” mediante nuove campagne di informazione sulla prevenzione e protezione nei cantieri di lavoro.
A livello politico locale abbiamo il diritto di intervenire nel dibattito, ma abbiamo anche il dovere di intervenire con i fatti; attraverso strumenti già esistenti, come il “tavolo istituzionale per la sicurezza”, l’Amministrazione Comunale di Arezzo può essere parte attiva, anzi propositiva nel promuovere nuove azioni, partendo dalle autorevoli considerazioni ribadite in questi giorni da più parti.
Con l’atto di indirizzo che ho presentato il 17 novembre e che sarà discusso alla prima seduta di Consiglio Comunale del mese di dicembre porterò avanti queste considerazioni e queste richieste con la speranza che esse trovino il consenso e l’adesione da parte della maggioranza dei consiglieri”.