ROMA – Troviamo che sia sconcertante la decisione assunta oggi dal Comitatone che dà il via ai cantieri del MoSE, contro le ragioni dell’ambiente e del Comune della città di Venezia, l’ente che ha più interesse alla tutela della città lagunare. Questo è il primo commento del WWF Italia, Italia Nostra, Vas e Lipu che hanno deciso di valutare l’impugnazione di fronte alla giustizia amministrativa della decisione assunta. Gli ambientalisti ricordano che, purtroppo, è stato determinante l’atteggiamento positivo della maggioranza degli esponenti del Governo che, in occasione della riunione del 10 novembre, aveva deciso, sempre a maggioranza di interrompere, in maniera ingiustificata, il confronto tecnico avviato, su sollecitazione del Comune di Venezia (con cinque ministri astenuti o contrari tra cui, tra i contrari, il ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare e il ministro dell’università e della ricerca scientifica e, tra gli astenuti, il ministro dei trasporti). Il WWF Italia Italia Nostra, Vas e Lipu trovano sconcertante questa decisione perché:
– si decide di intervenire in un delicatissimo ecosistema lagunare con un intervento imponente (79 paratoie d’acciaio alte 20 metri, basate su 157 cassoni di calcestruzzo, utilizzando circa 9 milioni di metri cubi di materiali lapidei), dal costo di quasi 4 miliardi e 300 milioni di euro, per far fronte ad alte maree superiori a 110 cm, che in 14 anni si sono verificate i media non più di 4 volte l’anno, senza vagliare alternative a minor costo ambientale ed economico;
– è stato proprio il mancato svolgimento di una regolare procedura di valutazione di impatto ambientale, dopo la bocciatura del progetto nel 1998, che non ha consentito la comparazione di altri interventi ecologicamente ed economicamente più sostenibili che pur esistono;
– il Comune di Venezia ha indicato a suo tempo almeno cinque alternative e ha prospettato una revisione-verifica progettuale degli interventi alle bocche di porto al fine di sperimentare una regolazione dei flussi di marea per la difesa dei centri urbani dalle acque alte, più semplice, più stabile, economicamente meno onerosa, a minore impatto ambientale e rispettosa dei principi di sperimentabilità, gradualità e reversibilità previsti dalla Legge Speciale;
– la decisione viene assunta contro il parere del ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, a cui fa capo le decisioni inerenti la procedura VIA, che ha chiesto più volte e ribadito la necessità di procedere ad una regolare valutazione di impatto ambientale;
– la decisione viene assunta dopo che la Commissione Europea ha messo in mora l’Italia il 18 dicembre 2005 per il mancato svolgimento della Valutazione di Incidenza, sulla IBA (Important Bird Area) della “Laguna di Venezia” prevedendo,come si legge nella nota della Commissione Europea, misure idonee a prevenire l’inquinamento o il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose agli uccelli aventi conseguenze significative.
Fino ad oggi c’erano dunque tutti i motivi , commentano WWF…., per una decisione più ponderata.
Articlolo scritto da: WWF Italia