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I rifiuti urbani valgono 6,5 miliardi di euro all’anno

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I rifiuti urbani valgono 6,5 miliardi di euro all’anno

ROMA – Raccogliere e smaltire i rifiuti urbani in Italia costa 6,5 miliardi di euro all’anno, vale a dire, in media, 112,50 euro all’anno per ogni cittadino. È questo uno dei dati che emergono dal Green Book Aspetti economici della gestione dei rifiuti urbani in Italia, redatto da Utilitatis su incarico di Federambiente, che è stato presentato questa mattina a Roma in concomitanza con la 44a Assemblea generale della Federazione.
Primo del genere in Italia, il Green Book presenta un quadro esauriente dello stato dell’arte e dei possibili scenari di sviluppo d’un settore, quello dell’igiene ambientale e in particolare della gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani nel nostro paese, soggetto a una profonda evoluzione sia dal punto di vista tecnologico sia da quello economico sia da quello normativo.
Il volume analizza gli aspetti tecnici ed economici del settore, la struttura del mercato dal punto di vista dell’offerta e gli scenari previsionali a medio termine. Particolare attenzione è dedicata alle grandezze economiche e all’individuazione di correlazioni, positive o negative, tra produzione di rifiuti, raccolta differenziata e una serie d’indicatori, dai consumi delle famiglie al PIL, dall’età alla densità della popolazione, dal tasso d’istruzione a quello di disoccupazione. Ne emerge così, per esempio, che la densità di popolazione non ha influssi significativi sulle percentuali di raccolta differenziata, influenzate invece in positivo dalla quantità di rifiuti prodotti e in negativo da fattori sociali come la disoccupazione e i bassi livelli d’istruzione.
Tra i dati più significativi va sottolineata la crescita della quota di rifiuti urbani (dal 54,1% del 2001 al 60,8% del 2004) raccolti dalle imprese pubbliche, che nello stesso periodo hanno incrementato di oltre il 20% gli investimenti, da circa 450 a 680 milioni di euro annui. Il costo del servizio per i Comuni è pari (dati 2005) a 6,51 miliardi di euro, a fronte dei quali i cittadini pagano – sotto forma di tassa o di tariffa – 5,9 miliardi di euro, con un tasso di copertura dei costi che nell’arco di dieci anni è passato mediamente dall’80 al 90,1%, con differenze sensibili da regione a regione: oltre il 95% al Nord, meno dell’85% nel Mezzogiorno e nelle isole.