AREZZO – Arezzo città ha un suo “linguaggio” estetico ed architettonico, risultante da una stratificazione secolare. Ogni intervento su aree storiche lascia il suo segno, fa cultura e condiziona la vita quotidiana dei cittadini.
Piazza Guido Monaco fu costruita nella seconda metà dell’Ottocento. Rappresentò un’intelligente scelta urbanistica, considerata “moderna” rispetto alla parte storica medioevale.
In quel tempo Arezzo accettò le idee europee di nuovi spazi larghi, con viali aperti, alberati tipici di Parigi, di Firenze capitale d’Italia. Il nuovo asse viario fu intitolato a Guido Monaco e a Francesco Petrarca. Nella piazza fu collocata la statua di Guido Monaco rivolta verso il treno simbolo di modernità e di progresso!
Oggi Piazza Guido Monaco è la piazza centrale di Arezzo. È la piazza dell’Arezzo moderna, è la piazza centrale, mentre Piazza Grande è la piazza dell’Arezzo medioevale e rinascimentale.
In questi giorni è arrivata la proposta presentata alla città dal Sindaco Fanfani. La piazza sarà ridotta ad una autostazione di pullman, con creazione di quattro ecomostri, veri e propri scempi urbanistici, ossia quattro tettoie per la sosta dei pullman e dei passeggeri in attesa, con un’altezza di 5 metri, per una lunghezza di altri 20 metri ciascuna.
Questa scelta porterà ad altri interventi sull’intera area interna della piazza, sui marciapiedi, sulla larghezza della strada. Il tutto porterà ad una soffocante intensità di traffico e di inquinamento acustico e atmosferico nell’intera piazza e area abitativa adiacente.
Chiedo di fare una preventiva verifica sull’impatto ambientale che il progetto causerà sulla salute di gente, piante e strutture. Chiedo di ritirare il progetto anche per il suo costo, pari a 1.400.000 euro! Nel progetto manca la cultura del “monumento”.
Chiedo di pulire subito la statua di Guido Monaco, fatta nera dall’inquinamento dell’aria della piazza, nonché interventi urgenti sulle piante, colpite dall’inquinamento chimico e fisico locale.
Il progetto è in linea con il basso profilo estetico e ideologico che la sinistra ha imposto alla nostra città nei decenni passati.
Piazza Guido Monaco non è solo un bene “collettivo”, è soprattutto un bene “culturale” di Arezzo.