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Il consiglio provinciale sui fatti del 18 novembre

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AREZZO – Una dura condanna dei fatti avvenuti a Roma durante la manifestazione del 18 novembre. Ad esprimerla è il consiglio provinciale che ha approvato unanimemente un documento nel quale si afferma che durante la manifestazione sono stati commessi atti e gridate frasi inaccettabili nei confronti dei caduti di Nassirya e più in generale dei nostri soldati. "Questi gesti messi in essere da gruppi minoritari ed estremisti sono intollerabili e suscitano la nostra indignazione – afferma il documento del consiglio provinciale – perché offendono la memoria di chi è caduto ed anche quella di centinaia di migliaia di cittadini che a Milano, manifestazione alla quale ha partecipato anche la Provincia di Arezzo, e a Roma hanno sfilato e che si battono per la fine della violenza, della guerra e del terrorismo". Il Presidente del consiglio Antonio Perferi ha poi, nelle sue comunicazioni, sottolineato l’importanza dell’audizione che la commissione consiliare competente ha tenuto in occasione dell’inaugurazione del Tech Shop, approfondendo e toccando con mano l’attività del Consorzio Arezzo Innovazione e proseguendo nell’opera conoscitiva delle società partecipate della Provincia. Nell’imminenza della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in calendario il 25 novembre, è stato poi letto un documento sull’argomento delle donne elette in consiglio provinciale. Si è passati successivamente alle interrogazioni, con il consigliere di Forza Italia Claudio Marcelli che ha chiesto notizie sul futuro della E45 sulla quale stanno circolando diverse ipotesi, il consigliere di Rifondazione Comunista Italo Goretti che ha chiesto quali iniziative sono state adottate dalla Provincia a seguito della mozione approvata dal consiglio sulla questione della sicurezza nei luoghi di lavoro, il capogruppo di Forza Italia Leopoldo Pompili che ha sollevato la questione dello spostamento della guardia medica del Valdarno dall’ospedale della Gruccia a Terranova Bracciolini, il capogruppo dei Comunisti Italiani Giorgio Renzi che, dopo aver ribadito la richiesta di un consiglio provinciale sui problemi della sanità, ha chiesto se la conferenza dei sindaci ha dato indirizzo per la redazione del piano sanitario provinciale, il consigliere di Forza Italia Lucia Tanti che ha domandato quali sono le azioni che la Provincia intende portare avanti sulla vicenda Sadam ed il capogruppo dell’Udc Massimiliano Lachi che ha polemicamente sottolineato i ritardi nella realizzazione della variante di Camucia. Il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli ha garantito l’impegno della giunta sui temi della sanità, attraverso l’opera del Centro Basaglia, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e nel seguire con attenzione la vicenda Sadam, sulla quale si è in una fase dialettica non ancora conclusa con un accordo. Il consiglio provinciale ha poi approvato all’unanimità un ordine del giorno sul vino, presentato dal capogruppo di Rifondazione Comunista Giorgio Malentacchi a nome dei gruppi dell’Unione. Nel documento, che prende spunto dalla proposta riforma del sistema di regole del settore vitivinicolo, si afferma la netta opposizione ad un progetto che cancella la dimensione culturale, sociale, economica e ambientale della viticoltura condannando il vino a diventare una bevanda anonima e insignificante e si chiede a tutte le istituzioni, nazionali e locali, di respingere questa impostazione e di aprire invece una discussione sul futuro del vino e della viticoltura italiana. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Leonora Ferrotti di Forza Italia, che ha proposto una piccola modifica al documento poi approvata, Massimiliano Lachi dell’Udc, Francesco Ruscelli dei Ds e l’Assessore all’agricoltura Roberto Vasai.