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Il Radar di Marsis scopre antichi crateri su Marte

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Il Radar di Marsis scopre antichi crateri su Marte

ROMA – Una scoperta senza precedenti, come l'ha definita lo stesso responsabile scientifico del radar MARSIS Giovanni Picardi dell'Università ‘La Sapienza’ di Roma: Marte sta mostrando agli scienziati della missione Mars Express di avere una faccia più vecchia e rugosa sepolta sotto la superficie.

I risultati sono stati forniti da MARSIS, l'innovativo radar a bordo della sonda orbitale Mars Express dell'ESA ed offrono nuovi importanti indizi sulla storia geologica ancora misteriosa di Marte.

Le osservazioni compiute dallo strumento MARSIS, il primo radar a sonda utilizzato per l'esplorazione di un pianeta, suggeriscono che sotto le basse e dolci pianure dell'emisfero settentrionale di Marte siano sepolti antichi crateri da impatto. La tecnologia utilizza gli eco delle onde radio che sono penetrati attraverso gli strati sotto la superficie.

MARSIS ha riscontrato che questi crateri da impatto sepolti, con un diametro da 130 a 470 chilometri circa, sono presenti sotto gran parte delle pianure settentrionali.

Con MARSIS "è come avere una vista a raggi X", ha dichiarato Thomas R. Watters del Center for Earth and Planetary Studies del National Air and Space Museum di Washington e primo autore dei risultati. "Oltre a trovare bacini da impatto precedentemente sconosciuti, abbiamo avuto la conferma che alcune lievi depressioni topografiche, di forma pressoché circolare, evidenziate nelle pianure sono correlate a caratteristiche geologiche da impatto".

Gli studi sull'evoluzione di Marte aiutano a comprendere gli albori della Terra. Risulta infatti più difficile rilevare sulla Terra i segni lasciati da forze che hanno agito alcuni miliardi di anni fa, poiché molti sono stati cancellati dall'attività tettonica e dall'erosione.

Le nuove scoperte consentono agli scienziati planetari di avvicinarsi alla soluzione di uno dei più impenetrabili misteri sull'evoluzione geologica e sulla storia di Marte. Diversamente dalla Terra, gli emisferi settentrionale e meridionale di Marte sono molto diversi tra loro. L'emisfero meridionale è quasi interamente coperto di altopiani impervi e ricchi di crateri, mentre l'emisfero settentrionale è caratterizzato da rilievi più dolci e meno elevati.

Poiché gli impatti che causano i crateri possono avvenire in qualsiasi parte di un pianeta, le aree con un numero minore di crateri vengono generalmente interpretate come superfici più recenti, dove i processi geologici hanno cancellato le cicatrici degli impatti. La superficie delle pianure settentrionali di Marte, giovane e liscia, è ricoperta da grandi quantità di lava e sedimenti vulcanici. I nuovi dati forniti da MARSIS, tuttavia, evidenziano che la crosta sottostante è estremamente vecchia.

Come ha fatto notare Jeffrey Plaut, co-responsabile scientifico per MARSIS del Jet Propulsion Laboratory della California, “il numero di crateri da impatto sepolti con un diametro superiore a 200 chilometri trovati con MARSIS indica che la crosta sotto le basse pianure del Nord deve essere molto antica e che potrebbe risalire all’alto Noachiano, il periodo di 4 miliardi di anni successivo alla nascita del pianeta”. L’alto Noachiano è stata un'epoca di intensa craterizzazione da impatto in tutto il Sistema Solare.

I risultati inducono a ritenere che la crosta delle pianure dell'emisfero settentrionale sia antica quanto i più vecchi altipiani esposti meridionali, risalenti anch'essi al primo Noachiano, e che la dicotomia tra gli emisferi Nord e Sud si sia formata in tempi molto remoti della storia di Marte.

“Questa scoperta è veramente molto interessante e senza precedenti”, ha aggiunto Giovanni Picardi, il principale responsabile scientifico del radar MARSIS, dell'Università ‘La Sapienza’ di Roma. “Il MARSIS può fornire un importante contributo alla comprensione della geologia di Marte attraverso l'analisi della morfologia della sua superficie e degli strati sottostanti. Inoltre, da un'analisi dettagliata dei dati forniti dallo strumento possiamo ottenere anche preziose indicazioni sulla composizione dei materiali”.