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Incentivi per l’occupazione in rosa

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Incentivi per l’occupazione in rosa

Sgravi fiscali alle imprese per l'assunzione di donne. Incentivi rivolti al lavoro femminile e magari una riduzione mirata del cuneo fiscale con un vantaggio in più per l'occupazione in rosa. Così Rossella Sorini, presidente del Comitato impresa donna della CNA di Arezzo, riassume gli interventi più urgenti per le imprenditrici.

“In Italia siamo lontanissimi da quel 60% del tasso di occupazione femminile programmato a Lisbona per il 2010 – spiega la Sorini. – Oggi non servono più rivendicazioni generiche o riconoscimenti virtuali al lavoro femminile, ma interventi concreti, politiche mirate che facilitino l'inserimento al lavoro”.
E la Presidente delle Donne CNA spiega cosa frena nel nostro paese l'occupazione femminile. “Ci sono una serie di concause, che vanno dalle scelte culturali o personali a ragioni oggettive che disincentivano l'impiego delle donne in tutti i ruoli lavorativi, dai livelli più bassi a quelli dirigenziali. In Italia siamo ancora fermi al 45,1% contro il 57,8% in Francia, il 60,2% in Germania e il 72,8% in Danimarca. Numeri, questi, che si commentano da soli e che contribuiscono già oggi alla nostra scarsa crescita economica. Domani, poi, se il nodo non si affronta, andremo incontro a gravi difficoltà. Perché con i problemi previdenziali che già ci sono e la vita media delle donne che ha ormai abbondantemente superato gli 80 anni, ci troveremo di fronte a una larga fetta di popolazione fatta da anziane che non hanno mai versato contributi. E che però, giustamente, hanno diritto alla cosiddetta pensione sociale. Un disastro, insomma”.
Il problema dell'occupazione femminile non è una faccenda di quote rosa da agitare strumentalmente da una o dall'altra parte politica o di pari opportunità. Ma una questione di sviluppo economico, competitività, equilibrio dei conti pubblici e così via. Per CNA occorre, insomma, investire oggi per guadagnare domani.
Che cosa disincentiva il mercato del lavoro ad assumere donne? Secondo la Sorini a carico delle donne continuano a pesare, bene o male, quasi tutti gli oneri familiari. Dal punto di vista delle imprese, tutto ciò si traduce in maggiori spese. In caso di maternità, per esempio, alcuni costi (come tfr o indennità varie) devono essere comunque versati dalle aziende. E una sorta di cane che si morde la coda. Ecco perché servono misure specifiche proprio sul piano pratico”.
E la Presidente spiega che occorre destinare risorse per la formazione, l'inserimento, la conciliazione, contare su sgravi, incentivi, facilitazioni mirate a collocare le donne in una posizione appetibile per chi assume.
“Come Presidente del Comitato Impresa Donna di CNA –conclude Rossella Sorini – vorrei farmi carico di tutte le proposte operative finalizzate a questo scopo e far comprendere che risolvere le problematiche delle donne significa rendere ricco e competitivo il nostro paese”.

Articlolo scritto da: CNA Arezzo