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Incontro tra Ducci e il direttivo CNA aretino

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Incontro tra Ducci e il direttivo CNA aretino

AREZZO – Incontro tra il Direttivo dell'Area Aretina di CNA con l'assessore alle attività produttive del Comune di Arezzo Piero Ducci. Molte le questioni affrontate, a cominciare da quelle che interessano il settore manifatturiero.
“Questo rimane assolutamente strategico per l’area aretina – dichiara Sereni, Presidente del Comitato. Se in altri casi c’è chi fa proposte per riconvertire alcuni distretti produttivi è nostra convinzione insistere con iniziative che sostengano il manifatturiero ad Arezzo. Soprattutto se consideriamo che all’orizzonte non si vedono grosse alternative in grado di dare occupazione ad oltre 25.000 persone.
Della stessa opinione l’Assessore Piero Ducci che ha ribadito la valenza strategica del manifatturiero nel futuro della città e sottolineato il fatto che “i comparti Oro e Moda devono essere ritenuti tutt’altro che “decotti” mentre l’idea di riconvertire totalmente il distretto non è una via percorribile per Arezzo”. L’Assessore ha apprezzato lo spirito costruttivo delle proposte formulate dai dirigenti artigiani e si è dichiarato molto sensibile anche ai suggerimenti avanzati per il recupero del centro storico.
“Particolare attenzione va dedicata alla riqualificazione del centro storico – ricorda Sereni – con la possibilità di un mercato dell'artigianato in piazza Sant’Agostino, con interventi utili a garantirne maggiore sicurezza e con il recupero delle botteghe artigiane. I centri storici di molte città e piccoli comuni debbono gran parte della loro vitalità proprio alle attività ed alle botteghe artigiane che attraggono sia i residenti che i turisti. I centri storici vivono solo se sopravvivono anche i vecchi laboratori e le attività artigianali, di per sé affascinanti e da sempre richiamo per i visitatori. In un momento in cui il settore manifatturiero vive una fase storica difficile segnando un calo degli occupati, assume grandissima importanza proprio il contributo che turismo e artigianato possono dare all’economia cittadina”. Le proposte formulate da Sereni riguardano tutta una serie di incentivi creati ad hoc per far tornare gli artigiani nel centro storico: potrebbe essere sufficiente una riduzione delle imposte locali per i primi anni di attività oltre ad agevolazioni verso quegli artigiani che realizzino investimenti capaci di rendere vivo il laboratorio e concretamente visibile il processo di creazione di un manufatto di pregio.
Di particolare interesse da parte dell’assessore è stata ritenuta la proposta di realizzare un piccolo mercato dell’artigianato locale in una delle piazze del centro storico cittadino. “Si tratta di un’iniziativa che potrebbe svolgersi una volta al mese oppure ogni due domeniche – sostiene Sereni – in alternativa o in concomitanza con la Fiera Antiquaria. All’interno della piazza potranno trovare collocazione circa 20 banchi riservati ad altrettanti produttori locali. Per l’esposizione potrebbero essere usati i box in legno già utilizzati alcuni anni fa per il “mercatino tedesco” di Piazza Vasari e rimasti di proprietà del comune. Cosi facendo non si deve spendere nulla in più per costruire nuove strutture”.
Del Furia, del Comitato dell’area aretina di Cna, insiste sulla maggiore sicurezza del centro storico: “più luci, riqualificazione degli arredi, più controlli delle forze dell'ordine, ma senza la tassa di scopo”. Richiamate anche le modalità dell’assegnazione di appalti o consulenze dove per Franca Rizzo occorre “trovare il modo di privilegiare le imprese aretine con ovvie ricadute economiche sul territorio. Con quali criteri il comune di Arezzo in passato ha assegnato consulenze e commissioni importanti a imprese di fuori Arezzo?”. Picciafochi si inserisce per sottolineare l’importanza del centro storico ma anche per chiedere di non dimenticare le Circoscrizioni che devono essere sostenute in un percorso, magari coordinato dallo stesso Comune, per riqualificare le periferie. Il consigliere Nofri sottolinea l’intesa raggiunta “sul fatto che ci deve essere dialogo tra imprese, enti e associazioni. La crisi del manifatturiero si risolve solo se tutti gli orchestrali suonano la stessa musica e Comune, Provincia, Camera di Commercio e Associazioni sono sulla strada giusta.” Nel dialogo si inseriscono Carloni e Alfreducci per ribadire quanto in questa fase storica accanto a questi soggetti debbano inserirsi anche le banche “rafforzando la propria presenza accanto alle imprese”. Così come è ritenuta “importantissima – evidenzia Luca Bichi – la collaborazione del Comune con le strutture formative delle associazioni, anche attraverso la disponibilità di locali attrezzati dove tenere i corsi”. storico il comune deve investire anche per il recupero delle circoscrizioni, in questi ultimi anni rimaste al di fuori dell’attenzione”.