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La pesca illegale uccide la pesca

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La pesca illegale uccide la pesca

Nel Parco Regionale della Maremma il primo presidio
di sorveglianza contro la pesca a strascico sotto costa

Il Convegno Contro la pesca illegale per la tutela della biodiversità
13 luglio 2006 ore 9.30-13.00 Sala del Cenacolo – Camera dei Deputati

La pesca illegale è un fenomeno diffuso e variegato: navi “fantasma” che esportano illegalmente verso i nostri mercati, pescatori “pirati” che non hanno nessun tipo di licenza, uso di attrezzi vietati, catture effettuate in periodi preclusi. Tutte attività che fanno male ai pesci e ai pescatori regolari, distruttive per l’ambiente, dannose per l’economia del settore e per i consumatori che non hanno garanzia della qualità del pesce che arriva sulle loro tavole.
Tutelare il mare minacciato dalla pesca illegale attraverso misure integrate e una partecipazione attiva delle associazioni dei pescatori e degli ambientalisti a fianco delle Istituzioni, degli Enti e dell’Autorità marittima con azioni di dissuasione, controllo e repressione: questo il tema del Convegno Contro la pesca illegale per la tutela della biodiversità, organizzato da AGCI AGRITAL e WWF Italia con la partecipazione del Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Luciano Dassatti, di rappresentanti delle associazioni nazionali della pesca, della ricerca (ICRAM) di parlamentari e dei Ministeri competenti (Ambiente e MIPAAF), funzionari della DG Pesca di Bruxelles e del CGPM della FAO.

“È necessario difendere le migliaia di pescatori che si “ostinano” ad agire secondo le regole – ha dichiarato Giampaolo Buonfiglio Presidente di AGCI AGRITAL – Con il convegno affrontiamo un tema complesso e pieno di risvolti che non si risolve – come in occasione delle recenti polemiche sulle ferrettare – con campagne e slogan. Bisogna invece responsabilizzare i pescatori, coinvolgendoli in attività di sorveglianza, promuovere una revisione della normativa sul sistema sanzionatorio, incoraggiare gli Enti locali verso iniziative, come la posa in opera di dissuasori in mare. Allearsi con associazioni ambientaliste come il WWF e trovare insieme strategie di contrasto efficaci e durature”.

A livello internazionale la pesca illegale è un fenomeno crescente e difficilmente censibile a causa dell’indefinita zona d’ombra nella quale opera l’esercito degli irregolari del mare: secondo alcune stime si parla di un superamento dei livelli ammissibili di cattura superiore al 300%, con danni ai fondali marini, alle specie e all’ambiente in generale di enorme gravità. In questo contesto le nostre leggi perseguono la pesca illegale con semplici sanzioni amministrative, come se ‘arare’ e distruggere fondali marini nella fascia delle 3 miglia – come fa la pesca a strascico illegale – equivalesse a compiere una banale infrazione stradale.
“In una situazione di così palese emergenza e con meno dello 0,5% dei mari protetto a livello mondiale – ha detto Michele Candotti, Segretario generale del WWF Italia – noi abbiamo deciso di proteggere un pezzo di mare. Insieme all’AGCI AGRITAL, al Parco Regionale della Maremma e al Comando Generale delle Capitanerie di Porto daremo vita al primo presidio di sorveglianza permanente contro la pesca a strascico sotto costa, con l’ausilio di radar e sentinelle volontarie che si alterneranno, durante le notti di servizio, nelle attività di controllo e monitoraggio. Ci auguriamo che “le sentinelle della notte” si moltiplichino e che iniziative come questa del Parco della Maremma nascano ovunque. Noi continueremo a lavorare in questa direzione”.

Per ulteriori approfondimenti.

Articlolo scritto da: Gianluca Stocchi