Un’edizione solare quella 2006 Campionati Italiani di Mountain Bike, una grande giornata di sport che al caldo estivo ha visto aggiungersi il calore e la passione del grande pubblico, il pubblico dei grandi eventi, che nei momenti della gara conclusiva della prima della due giorni di Viganò ha riempito in ogni ordine di posti il rettilineo d’arrivo.
Era veramente tanta la gente che già dalla prima delle quattro gare della giornata di apertura dei Campionati Italiani di Mountain Bike 2006 si è assiepata lungo il tracciato su cui si sono dati battaglia nelle gare del sabato, 209 atleti delle categorie agonistiche, tra cui 54 donne; la categoria più affollata è stata quella degli Junior, con 78 atleti al via, seguita da Under 23 ed Elite, quest’ultima ha visto al via 33 atleti.
Affollate le griglie di partenza e folta la presenza di pubblico che ha fatto sentire la sua presenza, soprattutto nelle fasi finali della gara più attesa, quella Elite, che ha coinvolto ed emozionato anche le autorità locali presenti a Vigano, Carlo Spreafico, Consigliere Regionale della Lombardia, Giancarlo Valsecchi, Assessore allo Sport,il sindaco di viganò, Renato Ghezzi, raggiante già dalla vigilia nel vedere la manifestazione tricolore, diventare una realtà, sul territorio da lui amministrato e l’Assessore del Comune di Monticello Brianza, Fabrizio Voleno, giunto a Viganò per vedere che cosa era stato capace di allestire una delle società sportive del suo paese, l’ NSR Torrevilla MTB.
Ad accendere le miccie di quella che si annunciava come una giornata calda, sono stati gli Junior, ma si può dire che la loro gara è durata il giro di lancio, il favorito, Cristian Cominelli (Bianchi Agos), non è sembrato per nulla condizionato dalla pressione e ha salutato da subito la compagnia, scavando un solco dagli avversari, il 18enne bresciano di Sellero, ha concluso la gara con quasi 2’ sul toscano Lorenzo Martelli (Team Mapei Merida), ha completato il podio, con 2’ 58” di ritardo il comasco Samuele Porro (Alpin Bike Sondrio), per il portacolori della Bianchi Agos, quella conquistata a Viganò è la quarta maglia importante del 2006, Cominelli ha vinto la “Liquigas Cup”, il Grand Prix d’Inverno al Montello e il titolo italiano di Ciclocross.
Sono diventate sette le maglie tricolori, Annabella Stropparo (Spreafico Olympus), anche a Viganò, la 38enne, nostra migliore rappresentante italiana, dopo il ritiro di Paola Pezzo, ha conquistato a Viganò forse quella più desiderata, correva in casa, a pochi chilometri dalla sede del suo team e voleva lasciare il segno e così è stato, dopo una fase interlocutoria in partenza, in cui le avversarie hanno cercato l’attacco a sorpresa, la vicentina ha iniziato a fare sul serio e a diventare un puntino all’orizzonte per tutte, giro dopo giro, ha incrementato il vantaggio, lasciando al pubblico l’emozione per la posizione d’onore, conquistata dalla altoatesina di Appiano, Eva Lechner (Team Colnago Arreghini), vincitrice del suo quarto titolo tricolore, il terzo consecutivo nella categoria Under, che ha visto le atlete dell’Alto Adige occupare i tre gradini del podio, in seconda posizione Evelyn Staffler (Team Mapei Merida), terza assoluta e Sibylle Werth (L’Arcobaleno Carraro Team).
Il podio delle Elite ha invece visto la ravennate di Lugo, Elena Gaddoni (Team Salieri Arredoquattro) conquistare l’argento, mentre il bronzo è stato per la varesina Claudia Marsilio (Team Dart), nella fascia Junior, Claudia Sieder (Team RW Movitech Sudtirol), ha fatto centro, lasciando al secondo posto Nina Giulino (Team Bike Ragusa FRW) e al terzo per Judith Pollinger (Sunshine Racerss Nals).
Le due categorie amatoriali femminili hanno visto il bis delle Campionesse Italiane uscenti, Renate Pichler (L’Arcobaleno Carraro Team) nelle Amatori Femminili e della marchigiana Monica Gabbanelli (Bike Adventure Team), vincitrici 12 mesi fa a Sarentino del titolo Master Woman.
La gara degli Under 23 ha avuto un solo protagonista, Tony Longo, anch’egli ha conservato il titolo conquistato a Sarentino, con una gara d’attacco in cui ha poi gestito con freddezza il vantaggio costruito già nel giro di lancio, si è difeso Marco Aurelio Fontana (Hard Rock FRW), ma il distacco accumulato dal trentino, superiore ai 2’, è lo specchio di una gara segnata già dalle prime fasi, terzo l’aostano Giuseppe Lamastra (Team Colnago Silmax AMD), vincitore nel confronto con il compagno di squadra Alessio Zamuner, quarto.
La gara più bella, intensa, appassionante, è stata quella della categoria Elite, due atleti, hanno corso agli stessi livelli, Yader Zoli (KTM International) e Mirko Pirazzoli (Team Salieri Arredoquattro), sono stati loro i protagonisti, con Martino Fruet (L’Arcobaleno Carraro Team) e Johann Pallhuber (Team Mapei Merida) della gara tricolore di Viganò.
Ha cercato subito la fuga ad effetto, Fruet, autore di una folgorante partenza che gli ha fruttato il comando nel giro di lancio, ben presto la fuga del trentino è stata rintuzzata e nel primo passaggio al comando si sono messi Ramon Bianchi, Pallhuber, Pirazzoli e Zoli, Fruet transitava in quinta posizione, staccato di 20”, seguito da Marzio Deho, Johnny Cattaneo, poi ritirato quanto si trovava in ottava posizione per la rottura della sella, Leonardo Zanotti, Dario Acquaroli, Mike Felderer, Mirko Farnisi, il portacolori dell’NSR Torrevilla MTB, Franz Hofer si trovava attardato in 14ª posizione.
Dalla testa alla corsa usciva uno dei protagonisti, nel secondo giro, Ramon Bianchi perdeva contatto, mentre si stabilizzavano le posizioni degli inseguitori, quando mancavano due giri dal termine, si intuiva che la gara di testa poteva proseguire con un forte equilibrio, Pirazzoli e Zoli, uno in scia all’altro si studiavano, mentre Pallhuber tentava di rientrare, più dietro Hofer, nella sua rincorsa, guadagnava posizioni, saltando Acquaroli, Felderer e Deho.
Diventava decisivo l’ultimo giro, Pallhuber si staccava, lasciando al comando i due emiliani a contendersi il titolo 2006, la spuntava Zoli, che conquistava il suo primo titolo italiano, al termine di uno sprint che relegava Pirazzoli alla posizione d’onore, terzo, con la ruota dietro sgonfia, concludeva Martino Fruet che negli ultimi chilometri riusciva a controllare il ritorno di Pallhuber, quinto Ramon Bianchi, poi Zanotti, Felderer, ottavo Deho che rientrava nell’ultimo giro su Hofer, ancora una volta, vittima di una foratura nelle fasi centrali della gara e nei momenti conclusivi.
Tramontava il sole, si affievoliva il caldo, si spegneva l’eco delle voci, degli applausi, finchè calava il sipario sul primo atto dei Campionati Italiani di Mountain Bike, che domani sarà tutto per gli amatori, che si contenderanno le ultime sei maglie tricolori in palio.
Viganò attende un’altra giornata di sport, di agonismo, di passione, di gare decise all’ultimo, una giornata che renderà alla storia della mountain bike una grande edizione dei Campionati Italiani di Cross Country, sarà il giorno degli amatori, un’altro giorno che farà grande la mountain bike.
Articlolo scritto da: Stefano Pezzola