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Multa per i cartoni animati di Italia 1

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NAPOLI – La Commissione Servizi e Prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò, ha approvato oggi provvedimenti sanzionatori nei confronti delle emittenti Italia 1 e Retequattro. Le multe, per complessivi 625.000 euro, sono state adottate per le ripetute violazioni, rilevate fino al mese di settembre 2006, delle norme riguardanti le interruzioni pubblicitarie durante la trasmissione dei film. Inoltre, per la violazione delle norme in materia di tutela dei minori, è stata approvata una sanzione di 25.000 euro per la messa in onda su Italia 1 del cartone animato "I Griffin", caratterizzato dall'uso di espressioni volgari e di turpiloquio. Sempre in materia di tutela dei minori è stata altresì diffidata la RAI per la diffusione di pubblicità con gli stessi personaggi dei cartoni animati della programmazione adiacente.

Nella stessa seduta di oggi, l'Autorità, ha preso in esame un codice di autoregolamentazione in materia pubblicitaria proposto dalle principali emittenti nazionali private Mediaset e La7. Il codice prevede regole più precise e dettagliate di autodisciplina in materia di inserimento della pubblicità nei programmi contenitore, nei quiz, nei programmi sportivi e nella organizzazione del palinsesto relativo ai film.

Per quest'ultimo aspetto l'Autorità, a maggioranza, ha ritenuto non accettabile l'autoregolamentazione proposta. Al riguardo l'Autorità ha precisato che, fermo restando il rispetto dei tetti orari e giornalieri per la pubblicità e della regola generale secondo la quale devono trascorrere venti minuti tra successive interruzioni pubblicitarie, l'autonoma organizzazione del palinsesto che prevede l'inserimento di programmi fra parti distinti dei film può rientrare nella sfera dell'autonomia editoriale solo se i programmi sono caratterizzati da un'autonoma fisionomia editoriale e sono chiaramente identificati come tali nel palinsesto delle emittenti. Qualora tra i programmi sia inserita la pubblicità questa deve avere comunque una durata sensibilmente inferiore. In ogni caso, le politiche commerciali di vendita degli spazi pubblicitari devono adeguarsi in modo coerente a tali criteri.