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Nidi e scuole dell’infanzia

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Nidi e scuole dell’infanzia

AREZZO – Questa bozza di progetto prevede, per quello che concerne le politiche della seconda infanzia, un percorso di trasferimento di alcune sezioni di scuola dell’infanzia alle Direzioni Didattiche, dunque un trasferimento dalla gestione comunale al controllo statale, con l’obiettivo di mantenere pubblico il sistema di gestione e di recuperare risorse da investire nella creazione di nuovi nidi.
Bisognerà in questo caso salvaguardare la qualità didattica offerta attualmente dalle scuole dell’infanzia comunale ottenendo dallo Stato precise garanzie in proposito.
Attualmente i bambini accolti nei nidi comunali sono 377, mentre 200 sono ospitati in scuole private della FISM, accreditate presso il Comune, e circa 35 frequentano altri nidi autorizzati del privato sociale. Complessivamente i bambini accolti nei nidi comunali e privati sono circa 620, pari a oltre il 28% dell’utenza potenziale dei bambini residenti. Un numero di per sé elevato, se confrontato con i dati medi della Toscana (oltre il 20,6%) o dell’Emilia Romagna (il 23%), ma comunque inadeguato rispetto alle moderne richieste di questo servizio. Tale gap non avviene (o avviene in misura estremamente ridotta) nelle scuole materne in cui la domanda viene soddisfatta grazie all’intervento statale.
Nel nuovo sistema integrato dei servizi dell’infanzia, centrale deve rimanere la gestione diretta da parte del pubblico (Comune e Stato) e al pubblico devono rimanere gran parte delle risorse finanziarie stanziate per l’infanzia. Su questa architrave pubblica – che dovrà essere negli anni potenziata ed allargata – dovrà incentrasi il piano del Comune di Arezzo.
Se non sarà possibile nell’immediato, come non è possibile visto il taglio ai trasferimenti ai Comuni fatto nelle ultime finanziarie, un intervento di copertura della totalità della domanda
da parte del solo Comune, si dovrà accedere ad altre forme complementari come le scuole gestite da privati e da cooperative.
Il Comune dovrà comunque anche in quel caso farsi garante di un adeguato controllo pubblico della qualità del progetto educativo e di un equo trattamento contrattuale per i dipendenti spesso invece retribuiti molto meno dei loro colleghi alle dirette dipendenze del Comune.
In questo quadro, il Comune di Arezzo dovrà sicuramente trovare forme di coordinamento dell’intero sistema : la proposta di creare un’unica lista di accesso per tutti i nidi e le scuole dell’infanzia aperte sul territorio comunale, dovrà essere attentamente valutata rispetto alle reali esigenze e sensibilità- anche culturali e religiose – delle famiglie.
Vanno stanziate adeguate risorse per l’aggiornamento professionale del personale insegnante, che invece in questi anni sono andati progressivamente sparendo. La formazione è fondamentale per accrescere le conoscenze e l’esperienza dell’educatore.

Per accrescere i posti non basta il ricorso al privato e alle nuove strutture (nido di Indicatore), anche una coerente gestione del personale: è proprio sulla gestione dei nuovi servizi che
vogliamo aprire il dibattito, valutando l’opportunità di riportare a gestione diretta
quei nidi e scuole dell’infanzia attualmente coordinati da personale misto, comunale e del privato sociale, nello specifico le due sezioni del nido “Modesta Rossi” e la sezione della scuola dell’infanzia “Gianni Rodari”, concesse in appalto fino al 2008. Il Comune non può consentire
situazioni di promiscuità professionale, in cui educatori che svolgono la medesima attività percepiscono stipendi differenti, anche del doppio, col rischio di produrre frustrazione, incomprensioni ed attriti tra gli stessi educatori.
Tale situazione di incoerenza si evidenzia anche nella gestione del prolungamento del servizio scolastico, che in molti nidi e scuole dell’infanzia avviene fino alle 17,30 del pomeriggio.

Probabilmente una gestione comunale potrà avere un costo lievemente superiore, ma i vantaggi saranno molteplici: un adeguato compenso e maggiori garanzie per il personale impiegato, la selezione tramite concorsi in cui si valutano oggettivamente titoli e competenze. Sarà
dunque necessario realizzare al più presto un Concorso Pubblico per l’assunzione di personale per favorire il normale turn over nei nidi esistenti e per reintrodurre, nel settembre 2008, le figure
professionali necessarie per la gestione del nido “Modesta Rossi” (6 educatori) e la scuola dell’Infanzia “Gianni Rodari” (2 educatori).

La scelta del Comune di Arezzo, a partire dalla realizzazione dei primi nidi, negli anni Settanta, è stata costruita sul ruolo educativo e formativo che tale servizio offre ai bambini e non soltanto sul ruolo sociale rivolto alla famiglia. Una scelta di qualità per la formazione del bambino che, attraverso la socializzazione, la formazione, l’esperienza, acquisisce competenze e strumenti che gli permettono di affrontare con esito positivo i successivi percorsi educativi, dalla scuola dell’infanzia sino agli altri gradi di studio. Estendere tale diritto a tutti è forse, più che un auspicio, un dovere
dell’Amministrazione.

Alfio Nicotra, Capogruppo Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale
Rossi Cristiano, Presidente Commissione Scuola e Politiche Sociali
Marco Bianchi, Presidente Commissione Cultura, Sport e Politiche Giovanili

Articlolo scritto da: Alfio Nicotra