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Rifondazione indica le priorità

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Il nuovo gruppo consiliare di Rifondazione Comunista si è presentato stamattina alla stampa. Ne fanno parte Alfio Nicotra, capogruppo uscente, Cristiano Rossi, che torna in Consiglio dopo la legislatura 1995-99, e il confermato Marco Bianchi. Al termine della conferenza stampa, i consiglieri hanno diffuso questa nota:

“Il gruppo consiliare Rifondazione Comunista/Sinistra Europea reputa necessario un rilancio del ruolo guida per la vita cittadina del Consiglio Comunale. Secondo il nostro statuto il Consiglio rappresenta la comunità aretina. Deve tornare ad essere – dopo il drammatico vulnus di Variantopoli, con l’arresto di tre consiglieri – il luogo della trasparenza e del confronto leale tra tutte le forze politiche. Chiediamo una rottura con la gestione autoritaria e di parte della presidenza Civitelli, pagina nera della storia del Consiglio Comunale di Arezzo che dobbiamo rapidamente metterci alle spalle ma, affinché non si ripeta mai più, non dobbiamo dimenticare. Il Consiglio deve essere autonomo dall’esecutivo, non può rinunciare alla sue prerogative per ragioni di maggioranza. Per questo deve dotarsi di regole condivise da tutti.
Il gruppo di Rifondazione Comunista/Sinistra Europea è inoltre impegnato all’attuazione del programma dell’Unione che ha portato Giuseppe Fanfani a vincere le elezioni con un risultato record. Salutiamo con grande soddisfazione la nomina in giunta dei compagni Franco Dringoli e Aurora Rossi e sottolineiamo l’importanza delle deleghe a loro attribuite, che danno al Prc un compito importante nel definire la qualità del governo cittadino. Sappiamo che sapranno amministrare per conto dell’intera comunità aretina con una particolare attenzione ai più deboli, ai lavoratori, ai bambini, agli anziani.
Il Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista/Sinistra Europea propone nove iniziative immediate che segnalino da subito la discontinuità del governo dell’Unione con le passate amministrazioni di centrodestra.

1) L’individuazione di un presidente del Consiglio Comunale che per qualità personali rappresenti una garanzia per tutti (minoranze incluse) e che tuteli l’indipendenza del Consiglio e la certezza delle regole. Un presidente che non agisca come un monarca ma che dia valore agli organi collegiali come l’Ufficio di presidenza e la Conferenza dei capigruppo e che si impegni a modificare lo Statuto proprio in questa direzione (introducendo anche la mozione di revoca dalla funzione di presidente stesso). Va avviata inoltre la riforma dello Statuto che amplifichi gli istituti di partecipazione ed istituisca nuove commissioni come quelle sulla pace o consulte come quelle dei migranti che reputiamo di grande valore civile e politico.
2) Motivare subito i dipendenti comunali, in questi anni demotivati dal continuo ricorso a personale e professionalità esterne (convenzioni) attraverso una politica dell’ascolto ma anche della consistente riduzione delle aree (attualmente 11) e degli oltre 54 uffici (con conseguenti dirigenti). Il taglio dei dirigenti, la loro turnazione in incarichi più congeniali e funzionali all’ente, il taglio delle convenzioni e degli sprechi, dovrà essere operato in modo spedito dando il segno che si cambia approccio alla pubblica amministrazione.
3) Che gli assessori rinuncino alle proprie segreterie personali ritornando in questo ai tempi di Ducci. Si eviterà così di distaccare presso gli uffici, personale dipendente impegnato che viene sottratto ai servizi al pubblico (insegnanti, vigili, personale ufficio anagrafe). Questo porterà ad un risparmio di oltre 10 stipendi al mese (eccezioni potranno essere fatte, ma valutate di volta in volta, per quegli assessori che mantengono il proprio lavoro e che in questo modo comportano per l’ente un consistente risparmio della loro indennità).
4) Mozione d’indirizzo del Consiglio che impegna il sindaco ad azzerare tutte le nomine fatte in enti, Ipab e società partecipate dalla vecchia amministrazione Lucherini e loro sostituzione, in base a criteri di trasparenza, con un nuovi nominati scelti nella società civile. Istituzione dei concorsi pubblici e fine delle assunzioni a chiamata privata negli enti e società del Comune
5) Cancellazione della delibera di privatizzazione dell’Aisa, apertamente illegittima a suo tempo e tanto più oggi, alla luce dei decreti del Ministro dell’ambiente. Bene ha fatto il sindaco a predisporre la resistenza in giudizio nei confronti della STA che vorrebbe aggiudicarsi l’Aisa. Deve essere chiaro che in caso di penalità saranno chiamati a rispondere in solido i dirigenti dell’Aisa e l’ex giunta comunale che hanno operato contro il parere del Consiglio Comunale e abusando dei propri poteri per favorire interessi privati;
6) Assumere il caso UnoAerre come una emergenza della città ma evitare che questa sia affrontata sotto la spinta della speculazione edilizia (per questo chiediamo la cancellazione della variante UnoAerre). Il nostro gruppo ha già preso contati con il sottosegretario al lavoro Rosi Rinaldi che ha la delega sulle aziende in crisi per avviare una trattativa che, a parere nostro, dovrebbe avvenire sotto la supervisione del sindaco e del presidente della Provincia con la partecipazione, oltre che del governo centrale, anche della Regione Toscana.
7) Aprire immediatamente una trattativa con la Regione Toscana affinché i finanziamenti del POR siano trasferiti dall’area di Ceciliano (terreno agricolo che ha bisogno di variante al Prg e i cui attori impegnati seguono la vecchia linea speculativa) all’area PEEP di Palazzo del Pero (dove esiste un terreno immediatamente edificabile che sarà gestito dall’ex-Ater e che prevede la ristrutturazione della Palestra e del centro sociale in cui si svolge la Mostra del fungo). Cancellazione dei progetti speculativi del Vignale e avvio del censimento del patrimonio abitativo sfitto.
8) Adesione formale del Comune di Arezzo alla Rete del Nuovo Municipio, impegnata nella sperimentazione delle forme di partecipazione popolare alle scelte del governo locale.
9) Un forte impegno per contrastare le nuove povertà attraverso il coinvolgimento delle strutture che vi lavorano (Caritas e non solo). I bisogni e le necessità delle famiglie dell’ “altra Arezzo”, quella degli anziani soli, dei cinquantenni disoccupati, dei migranti, delle donne con figli, delle famiglie monoreddito dovranno essere posti al primo punto nell’agenda della giunta comunale”.

Articlolo scritto da: Comune di Arezzo