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Si parla ancora di liberalizzazioni

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Roma, 07 settembre 2006 – Gli scioperi degli avvocati non possono fermare il processo di rinnovamento che sta investendo il nostro paese: dopo la conversione in legge del decreto Bersani e l'imminente entrata in vigore del risarcimento diretto (primo gennaio 2007), è la volta della class action: i primi due provvedimenti saranno utili a far risparmiare i cittadini e a velocizzare le pratiche per i risarcimenti; la class action sarà invece un utile strumento di difesa per i consumatori contro le pratiche commerciali illegali e contro i comportamenti anticoncorrenziali ma allo stesso tempo valorizzerà anche i comportamenti virtuosi delle imprese. Per questo chiediamo al Parlamento una veloce approvazione dell'azione collettiva (senza "annacquamenti"), ricordando quello che è successo nella passata legislatura: dopo l'approvazione alla Camera il disegno di legge si arenò al Senato per quasi due anni, sotto la spinta di lobby evidentemente contrarie ad uno strumento di difesa dei cittadini.

Lo sciopero degli avvocati è quindi una manifestazione inutile e dannosa, in quanto il risarcimento diretto è già legge e tali attività di protesta hanno come unico scopo quello di difendere i privilegi di una singola casta e di mantenere lo status quo in difesa di interessi di parte contrapposti a quelli della comunità degli assicurati che con questo nuovo provvedimento potrebbero vedere diminuire del 10% il costo delle proprie polizze rc auto mentre sicuramente aumenterà la velocità di liquidazione dei sinistri. La stessa Anpa-Giovani legali l'ha definito lo sciopero "il canto del cigno di chi non vuol cambiare"; peccato che alcuni restini fedeli alla figura del "parafangaro".

Articlolo scritto da: di Adiconsum