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Teatro: Mosche Volanti

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Teatro: Mosche Volanti

Prosegue la Stagione di Prosa 2005/2006 organizzata dal Comune di Arezzo, Assessorato alla Cultura e Spettacolo, con lo spettacolo MOSCHE VOLANTI, con Marcello Bartoli, in scena giovedì 2 marzo, alle ore 21, presso il Teatro Comunale della Bicchieraia.

La vendita dei biglietti viene effettuata presso il Servizio Informagiovani del Comune di Arezzo (Piazza Guido Monaco, 2, tel. 0575 377868), dal lunedì al venerdì, dalle ore 10,30 alle ore 18,30.

Nel giorno di spettacolo la vendita è effettuata anche presso il botteghino del Teatro Bicchieraia dalle ore 18,30 alle ore 20.45.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Servizio Attività Teatrali e Musicali del Comune di Arezzo, tel. 0575 377503-377505-377442.

Note artistiche dello spettacolo:

MOSCHE VOLANTI ? Tragicomico viaggio di una mschera

con Marcello Bartoli
elaborazione drammaturgica: Siro Ferrone
elementi scenici: Emanuele Luzzati
musiche: Franco Piersanti
produzione: I Fratellini ? Bartoli-Cantarelli-Marcucci

Un viaggio non cronologico affidato alla fantasia: un percorso tematico che, alternando i modi del vaudeville e del grottesco, arriva a momenti tragici ed unisce Zanni, Arlecchino, Pulcinella, Ruzante ad alcuni "tipi" caratteristici del teatro russo d'avanguardia.

Quando il percorso di un attore si intreccia per anni con diverse maschere, antiche e moderne, quando dallo studio delle maschere tradizionali si passa alla ricerca di una propria maschera, di una maschera contemporanea, allora si può veramente percorrere un viaggio attraverso il mondo delle maschere.

Innanzitutto le situazioni in cui queste maschere si trovano ad agire sono simili e le portano ad assumere comportamenti e atteggiamenti comuni: la povertà e la fame (grandi protagoniste della storia), il desiderio del sesso, la condizione di servo, quella di piccolo-borghese. A tutto ciò i personaggi -piccoli uomini- reagiscono come antieroi che, attraverso l'ironia e la fantasia, combattono una personalissima ed umanissima battaglia.

Poi le tecniche teatrali che nello spettacolo si contaminano fra loro: dall'uso della pantomima pura all'interpretazione rigorosa delle maschere dalla Commedia dell'Arte, alla creazione di un "tip-tap" di una maschera senza maschera, che si rifà alla tradizione così come ai moduli dell'avanspettacolo.

Infine il linguaggio: nel corso dello spettacolo si incontrano diversi dialetti, e di ognuno viene valorizzata la violenta carica espressiva. Poi le analogie con i grandi monologhi della storia del teatro e l'uso iperbolico dello scioglilingua, per finire con il linguaggio del Ruzante, una delle sintesi fantastiche più efficaci del teatro.

Una storia-nonstoria, che, grazie all'accurata drammaturgia di Siro Ferrone e agli inconfondibili "segni" di Emanuele Luzzati, diventa quasi una storia del teatro.

Articlolo scritto da: Comune di Arezzo