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UDC: Per Arezzo Wave ci vuole una svolta

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UDC: Per Arezzo Wave ci vuole una svolta

AREZZO – “La situazione del campeggio di Arezzo Wave, così come emersa dall’inchiesta fatta dalle Iene di Italia 1, non è più in alcun modo tollerabile. Noi, dopo i gravissimi fatti accaduti quest’estate all’interno del campeggio, auspicavamo che la città tutta, dai mass-media alle forze politiche, prendessero atto dell’accaduto e si proponessero una radicale rivisitazione dell’organizzazione dell’intero festival che, se da una parte può essere occasione di promozione della città, dall’altra, e in maniera purtroppo preponderante, è stato motivo di vergogna e polemica anche a livello nazionale, fatto quest’ultimo che non può che ledere all’intera comunità aretina. Invece no, basti ricordare la scarsa attenzione data dai soggetti politici aretini alla morte del diciottenne nel campeggio. Oggi emerge lampante il fatto che i padroni indiscussi del campeggio sono gli spacciatori, attenzione però, non dei poveri disgraziati, come spesso vengono dipinti i datori di morte, ma veri e propri agenti della mafia, ’ndrangheta e camorra. Oggi emerge chiaramente come quel campeggio attira gli ‘assassini della pasticca’ come il miele attira le api, e come gli stessi poi si trasferiscano anche nei pressi dello stadio per continuare a vendere morte ai ragazzi lì presenti. Oggi si capisce meglio come una bestemmia, contenuta ufficialmente in un testo di una canzone già selezionata dal direttore artistico e patron Mauro Valenti, passi così inosservata e anzi faccia quasi scandalo che qualche cittadino se ne lamenti pure. Oggi però ancora qualcuno, nella fattispecie il partito di Rifondazione Comunista, coglie l’occasione per prendere posizione su questi fatti in maniera demagogica, attaccando una Legge dello Stato che tenta di stroncare lo spaccio delle droghe, invece di richiamarne la sua piena applicazione, pur richiedendone legittimamente la modifica. Suona male che, proprio quelle forze più giustizialiste del nostro panorama politico, quando si tocca un tema come quello delle droghe diventino tutto a un tratto anti-proibizioniste, quasi che i mafiosi al campeggio di Arezzo Wave ce li abbiano mandati Fini e Giovanardi, quasi che liberalizzare le droghe sia la soluzione e non una cura più dannosa della malattia stessa. Pensiamo per un momento cosa accadrebbe se le droghe venissero liberamente vendute. Sorvolando sulla legittimità che uno Stato diventi spacciatore, questo comunque, soprattutto con le politiche fiscali attuate dall’attuale governo sempre più bramoso di mettere tasse e balzelli, non venderebbe le droghe al prezzo di costo, così da evitarne il commercio alle organizzazioni malavitose, ma apporrebbe su questa ‘merce’, come sulle altre, dazi e imposte tali da rendere lo spaccio illegale ancora redditizio. Quindi ci troveremmo un campeggio con, da una parte l’angolo dello spaccio legale e, dall’altra, quello dello spaccio illegale. Avremmo raddoppiato l’occasione per i nostri giovani di trovare la ‘roba’, niente più. Prendiamo atto come il Sindaco Fanfani abbia presentato un esposto alla Procura della Repubblica affinché venga fatta luce sui fatti denunciati dall’inchiesta di Italia 1, questo però non è più sufficiente, vogliamo sapere cosa il Sindaco e la sua maggioranza hanno intenzione di fare perché certi eventi non vengano più tollerati, perché i soldi spesi dai cittadini di Arezzo non vadano indirettamente a beneficio della mafia o della camorra e come far diventare Arezzo Wave, posto che la manifestazione debba ancora esistere così come è, un’occasione di vera festa e non una ‘buona occasione’ per gli spacciatori e per i lori mandanti”.