ROMA – Oggi la Commissione Europea ha reso note le decisioni relative a 10 Piani Nazionali di Allocazione per la Fase II dell’Emission Trading System della UE (Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Svezia e Gran Bretagna). Nel complesso, la Commissione ha deciso che gli Stati Membri debbano ridurre le quote di emissioni totali proposte per i grandi inquinatori. Alla Germania sono state tagliate circa 30 tonnellate di quote di CO2 sovrallocate, nonostante il tardivo tentativo dei giorni scorsi di tagliare 17 milioni di tonnellate per attenuare la scure europea.
«E’ un passo nella giusta direzione –ha commentato Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia- I tagli significativi delle emissioni di anidride carbonica servono primariamente per affrontare l’emergenza posta dai cambiamenti climatici, mediante il perseguimento deciso degli obiettivi del Protocollo di Kyoto ed il consolidamento dei nuovi meccanismi di mercato, che devono poter funzionare efficacemente ed avere una chiara prospettiva di lungo termine. Premiare i grandi inquinatori vuol dire minare la credibilità della politica europea sul clima, disincentivare le tecnologie meno impattanti e non dare un futuro al mercato emergente delle emissioni. La decisione presa dalla Commissione è, indirettamente, anche un monito nei confronti dell’Italia, verso la quale è stata aperta la procedura di infrazione: l’Italia non ha infatti ancora approvato il piano di allocazioni nazionale – NAP, il cui «tetto», stabilito da un accordo tra Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo economico, è tuttora oggetto di contenzioso all’interno del governo.
E’ difficile comprendere come un esecutivo presieduto dall’ex Presidente della Commissione, che varò all’epoca proprio l’attuale Sistema Europeo di scambio delle emissioni, non dia un segnale decisivo e tempestivo di allineamento dell’Italia ai principi della direttiva europea e, di fatto, rinunci a sedersi al principale tavolo di confronto europeo sulle emissioni. E a questo proposito è importante evidenziare come la decisione odierna della Commissione sbarri, di fatto, la strada alle richieste di deroga che provengono da una parte del mondo industriale: la Commissione ha infatti spazzato via molti degli alibi comunemente addotti quale ‘ragione’ per non operare seriamente, cioè la sovrallocazione di quote di emissione da parte degli altri Paesi.
Non ci sono più scuse, il NAP va approvato e deve essere una partita giocata seriamente e senza più dubbi. A cominciare dai settori più avanzati dell’industria”.
La decisione della Commissione sui NAP 2008-12 e tutti i documenti relativi
sono disponibili sul sito:
http://ec.europa.eu/environment/climat/2nd_phase_ep.htm
Articlolo scritto da: WWF Italia