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Unicef e Un Ponte per… insieme

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Unicef e Un Ponte per… insieme

Più di 9.900 bambini e oltre 400 insegnanti iracheni possono oggi beneficiare di nuovi ambienti scolastici e maggiori opportunità d’apprendimento e insegnamento, grazie ai risultati del Progetto Farah, realizzato in Iraq tra il 2004 e l’aprile 2006 da ‘Un ponte per…’ con il sostegno dell’UNICEF. Questo il risultato di maggior significato che emerge dalla conferenza stampa per la presentazione delle attività del progetto promossa congiuntamente dall’UNICEF e da ‘Un ponte per…’.

“I bambini sono il futuro. In ogni paese. In Iraq se ne sono persi troppi. Non solo quelli morti per mancanza di cibo e di medicine durante i terribili anni dell’embargo, o quelli caduti per la guerra, ma tutti quelli a cui è stato negata una vita normale e un’ istruzione decente negli ultimi quindici anni”, ha dichiarato Fabio Alberti, Presidente di ‘Un ponte per…’, introducendo i risultati del progetto, portato a termine nonostante le gravi condizioni di insicurezza che tuttora perdurano nel paese. Fra i risultati principali, la completa riabilitazione di 10 scuole primarie di Baghdad e Bassora – 4 nella capitale e 6 nella città del sud Iraq – e la realizzazione di attività dirette tanto ai bambini quanto ai maestri, tra cui la distribuzione di materiali per l’apprendimento e l’insegnamento, corsi di educazione sanitaria e sicurezza domestica, attività di doposcuola e di sensibilizzazione sulla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, incontri e gruppi di lavoro allargati alle comunità locali, programmi di formazione per gli insegnanti. Bambini, maestri e comunità locali sono stati sempre coinvolti nei lavori e nelle scelte di riabilitazione, con una grande partecipazione delle comunità stesse.

“Oggi possiamo finalmente raccontare ai nostri donatori e all’opinione pubblica uno spezzone del lavoro che, nonostante tutto, si continua a fare per l’infanzia anche in una delle peggiori emergenze umanitarie al mondo”, ha affermato nel corso della conferenza stampa il Presidente dell’UNICEF Italia Antonio Sclavi: “Noi dell’UNICEF, e con noi i colleghi di molte Ong come ‘Un ponte per…’, siamo convinti che la priorità debba sempre essere aiutare al meglio i bambini, salvaguardando al contempo la vita dei nostri colleghi e partner sul campo, anche quando il prezzo da pagare è il silenzio stampa”.
Alla conferenza stampa, moderata dall’inviata del TG1 Tiziana Ferrario, hanno partecipato – oltre al Presidente dell’UNICEF Antonio Sclavi e al Presidente di ‘Un Ponte per…’ Fabio Alberti – il Vice-ministro agli Affari esteri con delega alla Cooperazione internazionale Patrizia Sentinelli e Simona Torretta, cooperante internazionale di ‘Un ponte per…’

I fondi totali stanziati e utilizzati per il Progetto Farah sono stati pari a 916.450 dollari USA, di cui 827.450 mobilitati dall’UNICEF e 89.000 da “Un ponte per…”.
“Il progetto Farah (un nome che in italiano significa ‘speranza’) è – affermano i due Presidenti – un esempio eccellente di lavoro in partnership tra UNICEF e ‘Un ponte per…’, un modello del lavoro e del metodo che sul campo si applica, nelle emergenze ma anche nei programmi di sviluppo, in termini di collaborazione tra un’Agenzia delle Nazioni Unite e le Ong. Anche per questo la collaborazione tra UNICEF e Un ponte per riprenderà in Libano, dove lavoreremo insieme per affrontare i traumi infantili provocati dalla guerra, nell’ambito dei progetti UNICEF per il ritorno a scuola dei piccoli libanesi e per la riabilitazione delle scuole distrutte o danneggiate”.

Articlolo scritto da: Unicef – Un Ponte per…