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Vacanze nei paesi a rischio

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Vacanze nei paesi a rischio

ROMA – Un attentato, o fallito attentato, terroristico in uno dei Paesi a forte richiamo turistico ripropone il tema degli annullamenti del viaggio in una località a rischio.
Disdire un pacchetto turistico è oneroso perché comporta penali tanto maggiori quanto più ci si avvicina alla data di partenza: annullare una prenotazione 3 giorni prima della partenza significa perdere il 100% di quello che si è pagato, cioè tutto il costo della vacanza.
Solo una comunicazione ufficiale del ministero degli Affari Esteri e/o del ministero della Salute, che sconsiglia il viaggio per motivi di sicurezza o di sanità, può portare all'annullamento del viaggio senza penalità. In questo caso, in seguito ad un accordo tra i maggiori tour operator e il ministero degli Affari Esteri, il turista può:
– essere indirizzato su altra località, che può avere costi maggiori che devono essere pagati dal viaggiatore;
– essere rimborsato.
Si può sottoscrivere una assicurazione per l'annullamento del viaggio, in questo caso occorre però leggere attentamente le clausole contrattuali, per capire gli ambiti di copertura (malattia, infortunio, incidenti, calamità, attentati), le eventuali franchigie e gli oneri accessori (es. iscrizioni) che comunque devono essere pagati oltre, evidentemente, all'assicurazione stessa.