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192mila euro per inserire i disabili nel mondo del lavoro

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192mila euro per inserire i disabili nel mondo del lavoro

AREZZO – Duecento i disabili inseriti nel mondo del lavoro aretino nel 2006 grazie all’attività del Servizio formazione professionale e Lavoro della Provincia di Arezzo, con un incremento del 25% rispetto al 2005.
Un impegno che fa parte di un percorso che dura da anni e di rapporti perfezionati con le aziende del territorio e le associazioni di categoria. È su questo sentiero che s’innestano i tre bandi presentati dall’assessore provinciale alla Formazione professionale e Lavoro, Alessandra Dori, e dalla Responsabile del Servizio Categorie protette del Centro per l’Impiego di palazzo Barbolani, Manuela Cordaro.
Tre bandi da 192.000 euro per 24 posti così suddivisi, due dedicati a specifiche categorie, epilettici, 4 posti, e sordi, 10 posti, il terzo più generico per un totale di 10 posti. In tutti e tre i casi si tratta di finanziare tirocini formativi finalizzati all’assunzione nelle aziende che ne faranno richiesta. I tre bandi sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo. Dall’esperienza maturata in questi anni dal Servizio Categorie Protette del Centro per l’Impiego di Palazzo Barbolani, si è rilevato che l’applicazione della Legge 68/99, nonostante abbia generato molti inserimenti di lavoratori disabili, tanto da porre la Provincia di Arezzo al secondo posto nella Regione Toscana per la qualità e la quantità degli avviamenti, ha incontrato, da parte delle aziende, una particolare resistenza nell’inserimento dei soggetti non udenti o delle persone affette da crisi epilettiche, oltre a non poter sempre soddisfare le richieste delle aziende che chiedevano lavoratori con qualifiche professionali non reperibili tra gli iscritti nelle liste speciali. Per questo motivo l’amministrazione ha deciso di mettere a bando tre tipologie di progetti, finanziati con il Fondo Sociale Europeo e destinati a favorire l’inserimento delle suddette categorie. Due di questi progetti prevedono l’inserimento lavorativo di non udenti e di persone affette da crisi epilettiche, il terzo è diretto ad incoraggiare gli inserimenti preceduti da tirocinio formativo, per il raggiungimento di qualifiche medio-alte. Allo scopo di evitare paure e imbarazzi, spesso immotivati, dei possibili futuri datori di lavoro, l’inserimento di persone non udenti prevede, se necessario, la presenza di un interprete L.I.S. a spese della Provincia; la durata di tale affiancamento sarà valutata caso per caso.

Sono, inoltre, previsti incentivi sia all’azienda che effettua il percorso di formazione, sia al disabile, sotto forma di borse lavoro. Le ditte interessate potranno accedere ai bandi pubblicati sul sito della Provincia di Arezzo, www.provincia.arezzo.it, alla voce bandi, scaricando il modello di domanda da presentare al Centro per l’Impiego entro le date previste. I progetti saranno validi fino a esaurimento fondi. Alessandra Dori, assessore provinciale alla Formazione professionale e Lavoro, ha così espresso la propria soddisfazione: "La cosa più difficile, da sempre, è saper incrociare la domanda e l’offerta, ancora più difficile quando il disabile ha una formazione medio-alta che non trova riscontro nelle richieste del territorio e per questo motivo il terzo bando è particolarmente importante. Qui non si tratta solo di persone disoccupate che cercano un lavoro, ma di disabili che insieme al lavoro cercano molto di più. Il successo del nostro impegno, negli anni, lo dobbiamo anche al rapporto instaurato con le imprese del territorio che, devo dire, si sono rese sempre molto disponibili al confronto, con due istanze dalle quali non possiamo prescindere. La prima, soddisfare la richiesta specifica dell’azienda; l’altra, seguire la fase di contrattazione per inserire la persona disabile nel mondo del lavoro".
A questo proposito il Servizio Formazione professionale e Lavoro della Provincia di Arezzo sta definendo un protocollo d’intesa con l’associazione nazionale sordi per avere a disposizione dei mediatori linguistici che possano seguire il disabile sia durante il tirocinio formativo che al momento dell’inserimento professionale.