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2579 toscani sottoposti a controlli: il 34% soffre di ipertensione

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2579 toscani sottoposti a controlli: il 34% soffre di ipertensione

AREZZO – Sabato 24 novembre, presso l’Auditorium dell’Ospedale San Donato ad Arezzo, si terrà il Primo Congresso Congiunto tra la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti e la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, con la partecipazione dei più illustri ricercatori toscani. Nell’occasione verranno presentati i dati di tutte le manifestazioni delle Città partecipanti al Progetto. Il giorno prima, venerdì, verrà organizzato, sempre in ospedale, un Corso di Educazione Sanitaria agli Infermieri.

COS’E’ L’IPERTENSIONE ARTERIOPSA
L’ipertensione arteriosa è uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare ed è frequentemente associata ad altre complicazioni: metabolicche, diabete, dislipidemia e obesità. Gli studi clinici hanno dimostrato il beneficio di ridurre la pressione arteriosa sulla prevenzione degli eventi cardiovascolari. Tuttavia, nonostante l’ampia disponibilità di farmaci antipertensivi, attualmente il controllo dei pazienti ipertesi è del tutto insoddisfacente e ciò si nota maggiormente negli studi di popolazione, dove il controllo varia dal 5 al 30%.
Sulla base di queste premesse è nato il Progetto PRECAM (PREvenzione CArdioMetabolica), grazie al rapporto congiunto tra le Sezioni Toscane della Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti e della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana e l’Associazione Nazionale Infermieri Medicina Ospedaleria).
Lo scopo dello studio PRECAM è stato quello di effettuare, nella primavera 2007, una campagna di Prevenzione ed Educazione Cardiometabolica su tutto il territorio toscano, per poter delineare il rischio cardiovascolare attraverso un intervento innovativo e coordinato da parte delle 2 Società Scientifiche.
In 16 piazze di 14 città toscane sono stati rilevati dati anamnestici e biometrici relativi a fattori di rischio, malattie associate, stile di vita, circonferenza vita e misurazioni della pressione arteriosa, distribuendo materiale informativo su prevenzione, diagnosi e terapia dei fattori di rischio e delle malattie cardiovascolari.

ARRUOLATO UN ESERCITO DI PAZIENTI VOLONTARI
In questo studio – sottolineano Salvatore Lenti e Paolo Borgheresi, i due medici della usl 8 che hanno organizzato ed elaborato la ricerca – sono stati “arruolati” 2579 cittadini (con una media di 160 per piazza), 46% donne (di cui il 72% di queste in menopausa) e 54% uomini (con un’età media di quasi 60 anni ma con ampio range da 8 a 84 anni), di cui il 48% presentava obesità addominale, in accordo con la misurazione della circonferenza vita.
Le caratteristiche anamnestiche della popolazione hanno dimostrato una diagnosi di ipertensione nel 34%; per quanto riguarda le malattie associate c’è stata una prevalenza nella popolazione generale del 3% di ictus cerebri, del 6% di Ima, dell’11% di vasculopatie periferiche ed infine l’insufficienza renale era rappresentata nel 2% dei cittadini: la percentuale di queste malattie aumentava di quasi il doppio negli ipertesi.
Tra gli altri fattori di rischio, abbiamo riscontrato presenza di diabete mellito nel 9%; ipercolesterolemia nel 33% con un basso Colesterolo Hdl nel 9%, fumo di sigaretta nel 22%. Inoltre, il 39% dei cittadini presenta sedentarietà e il 16% assume alcool in quantità non moderata (superiore a 250 millilitri al giorno) ed il 12% ipertrigliceridemia. Negli ipertesi la percentuale di questi fattori di rischio era aumentata di circa il 30%.
La presenza della Sindrome Metabolica è valutabile solo nel 50% della popolazione con una prevalenza del 15%. Per quanto riguarda il controllo della pressione arteriosa nella popolazione di questo studio, abbiamo rilevato che il 53% ha una pressione controllata in modo efficace e il restante 47% non ha valori di pressione controllata.
I pazienti ipertesi trattati con terapia farmacologia sono 84%, di cui soltanto il 36% ha una pressione arteriosa controllata efficacemente. La prevalenza di ipertensione è di circa il 30%, mentre i pazienti con pressione maggiormente controllata sono in media il 40% con un range tra il 20 e il 50%.

IPERTENSIONE, PATOLOGIA DA NON SOTTOVALUTARE
In conclusione, lo studio PRECAM conferma sia l’associazione dell’ipertensione arteriosa con i principali fattori di rischio metabolici e sia la difficoltà di ottenere un efficace controllo dei valori di pressione arteriosa nella popolazione generale. Se consideriamo l’impatto prognostico negativo dell’ipertensione arteriosa e del dismetabolismo sulle malattie cardiovascolari è necessario studiare strategie di popolazione che possano incidere positivamente sul controllo di questi cruciali fattori di rischio e determinare quindi un significativo miglioramento sulla salute dei cittadini che sui costi assistenziali del Sistema sanitario nazionale.
Il congresso di Arezzo è patrocinato dalla Regione Toscana, dalla USL 8 Arezzo, dalla Fimmg(Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) della Toscana e dalla Fondazione Cesalpino di Arezzo, con il contributo incondizionato di Biotechmed e Neopharmed.