Home Cultura e Eventi Cultura Ad Arezzo un museo della Giostra del Saracino…

Ad Arezzo un museo della Giostra del Saracino…

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SAN GIULIANO (AR) – Alessandro Boncompagni, direttore dell’Ufficio Folklore e Giostra del Comune, intervenendo venerdì scorso a San Giuliano, ha affermato che l’idea è in fase avanzata di studio ed alcuni interventi hanno sottolineato che la sede ideale di un museo della Giostra sarebbe il palazzo del Tribunale, che affaccia su Piazza Grande e verrà presto lasciato libero dagli uffici giudiziari.
La serata, che ha riscosso un notevole successo, si è svolta intorno al libro “E vidi correr giostra” di Roberto Parnetti, il quale ha ripercorso la storia del Saracino avvalendosi di foto d’epoca, fornite in gran parte dal Foto Club Chimera, e di filmati d’archivio dell’Istituto LUCE, e raccontando aneddoti e curiosità legate al mondo della Giostra, che si è ormai conquistata fama internazionale e costituisce per Arezzo un eccellente biglietto da visita.
In effetti pare che la rievocazione storica, risultato del lavoro e della passione di centinaia di volontari, incontri maggiore interesse fuori provincia o addirittura all’estero, che non tra gli aretini, che come sempre si dividono tra sostenitori entusiasti – per la verità in grande maggioranza – e tiepidi agnostici. Tuttavia si ha l’impressione che pian piano il Saracino riesca a farsi protagonista non solo nell’imminenza delle due edizioni annuali, ma durante tutto l’anno, come dimostra anche il recente successo della cerimonia dell’offerta dei ceri al Beato Gregorio in Cattedrale.
Parnetti e il presidente della Circoscrizione di Saione, Renato Peloso, hanno inoltre annunciato l’avvio della seconda edizione della Borsa di Studio in memoria di Edo Gori, compianto rettore di Porta Santo Spirito, riservata agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori di Arezzo.
Alla serata era presente anche il consigliere regionale Bruna Giovannini, che ha sottolineato l’originalità della formula dei “Venerdì del Giacco”, organizzati insieme da una associazione, le ACLI, un privato, la Bottega di Giacco, ed una aggregazione spontanea di genitori, segno di una periferia ancora capace di spingere la gente ad uscire di casa una sera per ritrovarsi a parlare di noi e della nostra storia.
Infine Nanni Cheli, a nome degli organizzatori, ha evocato la suggestione di vedere vecchi filmati nella sede dello storico cinema e teatro di San Giuliano, che conserva le poltroncine di legno di una volta ed offre parecchie iniziative nel corso dell’anno, grazie all’impegno di un gruppo di persone, giovani e meno giovani.