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Alleanza Nazionale su piano strutturale

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AREZZO – Il sindaco Fanfani è montato in sella sull’onda anomala delle questioni urbanistiche che hanno agitato la città. Il Piano strutturale era ed è la ‘Madre di Tutte le Battaglie’ e, se il sindaco Fanfani e la sua giunta avessero desiderato un minimo di credibilità politico-istituzionale, avrebbero dovuto fare una cosa sola: revocare quel Piano strutturale e farne un altro.
Non lo hanno fatto, condannando la città alla paralisi, ma soprattutto consentendo ai soliti noti di continuare ad intessere quella matassa di interessi oggi più che mai trasversale che sì strangola Arezzo, ma intanto assicura loro un futuro. Troppo furbi: da una parte ad arringare la città su Variantopoli, dall’altra a non muovere niente – ma niente – di quello che era stato fissato, stabilito, messo in opera. È questo il vero atto improvvido di questa giunta: ipocritamente gridare allo scandalo, e altrettanto ipocritamente lasciare tutto per quel che interessa così com’è.
Prendendo la via maestra, i tempi sarebbero stati anche più rapidi. Così non vi sarebbe stata paralisi amministrativa. Ad Alleanza Nazionale in queste condizioni non interesserà più – e non voterà – alcuna osservazione dei privati né tanto meno il Piano strutturale nel suo complesso: un vero e proprio campo minato che propone in termini di precondizione all’efficacia del Piano una questione di trasparenza e di etica politica.
Là dove poi sono state messe le mani, l’assenza completa di una visione strategica dello sviluppo di Arezzo – privata finanche di un adeguamento del suo piccolo scalo aeroportuale e di ogni opera pubblica di una qualche consistenza – rimarca l’assoluta miopia e mancanza di qualunque pianificazione strategica per Arezzo.
Alleanza Nazionale rilancia con forza alcune questioni:
a) revoca delle concessioni per l’ex Margaritone;
b) non apertura delle buste per il nuovo Centro Affari e progettazione dello stesso nell’ambito di una scelta strategica all’interno dell’area Lebole;
c) rivisitazione totale della mega-lottizzazione della Carbonaia e delle varianti concesse;
d) ricalcalo effettivo delle cubature previste per l’abitativo e piano, riuso e utilizzo, e miglioramento dell’esistente prima dell’utilizzo di nuovo territorio per le edificazioni;
e) Piano strategico infrastrutturale delle opere pubbliche e delle interconnessioni viarie;

Tutto questo non solo non c’è, ma non ci potrà mai essere in una politica perversa del centrosinistra che non può neppure dire di razzolare bene e predicare male: fa malissimo l’una e l’altra cosa.