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Allevatori aretini in marcia a Brescia

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Allevatori aretini in marcia a Brescia

AREZZO – Nutrita delegazione di produttori aretini in “marcia” a Brescia: la grande iniziativa, che porterà una massiccia rappresentanza di allevatori italiani nella capitale nazionale del latte, dove domani, 29 novembre, è in programma l’incontro del commissario europeo all’agricoltura, Mariann Fischer Boel, con esponenti di Governo e Regione.
Migliaia gli imprenditori radunati da tutta la penisola da Coldiretti per chiedere il rispetto della legge e per partecipare alla manifestazione nazionale in difesa del rispetto delle regole, della credibilità e della trasparenza del sistema produttivo Made in Italy, della salute dei cittadini, che pagano pesantemente il prezzo dell’illegalità.
L’obiettivo? Lo spiegano il presidente di Coldiretti Arezzo Tulio Marcelli e il direttore Claudio Massaro: “Con questo presidio intendiamo pretendere da Unione Europea, Governo e Regioni il rispetto della legalità. Chiediamo alle istituzioni tolleranza zero per chi non rispetta il sistema delle quote latte e con questo, mette in crisi il mercato e le imprese che operano nella trasparenza. A Brescia Coldiretti vuole tutelare gli allevatori che, con sacrifici e investimenti, si sono messi nelle condizioni di rispettare le normative nazionali ed europei. Ma anche garantire ai consumatori quella trasparenza e correttezza sulla qualità e sull’origine del prodotto e sui prezzi, che salgono a dismisura quando le confezioni arrivano sugli scaffali dei negozi e dei supermercati”.
“Le istituzioni – dicono ancora – devono difendere chi produce latte nel rispetto della qualità e della legge. E’ necessario che l’intero settore lattiero-caseario venga portato in completa trasparenza e che, ogni componente della filiera, compreso il consumatore finale, possa agire in modo coordinato, nel pieno rispetto delle regole legislative ed amministrative. Questa è l’unica strada da percorrere per assicurare un futuro non solo alle imprese di produzione, ma anche a quelle di trasformazione e distribuzione, garantendo la qualità a chi acquista”.
Le motivazioni della mobilitazione sono state racchiuse in un documento che, di recente, Coldiretti Arezzo ha presentato al Presidente della Provincia e all’assessore all’agricoltura e al Prefetto.