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Ampliamento della base militare di Vicenza

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ROMA – A sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale e a quasi vent'anni di distanza dalla fine della guerra fredda, l'Italia deve ancora essere considerato un paese sotto tutela americana, con una classe politica incapace di imporre l'interesse nazionale, seppur in una logica di alleanza.
Il Presidente del Consiglio Prodi, pur di non cedere un solo attimo alla sua folle rincorsa della destra e pur di non passare per antiamericano, ha compiuto una scelta gravemente lesiva per gli interessi di Vicenza e del Paese nel suo complesso.
I Radicali di Sinistra – www.radicalidisinistra.it – contestano, infatti, la decisione di elevare Vicenza, città del Palladio e sede di tesori dell'arte, a sede della 173^ Brigata aviotrasportata Airborne. L'obiettivo statunitense è di usare Vicenza per poter intervenire rapidamente nelle aree geografiche del Medioriente, soprattutto nella prospettiva delle future operazioni militari contro l'Iran, in evidente fase avanzata di preparazione.
Il servilismo del Centrodestra, la mancanza di coraggio politico dell'Unione, la sfrontatezza dei ministri Mastella e Bonino, che tanto si sono prodigati perché Vicenza divenisse il ponte per le future strategie belliche americane, espongono l'Italia ai pericoli di una guerra globale condotta per gli interessi economici e strategici americani.
I Radicali di Sinistra accusano questa classe politica, con l'eccezione di parte dei Verdi e del PdCI, di aver svenduto la sovranità italiana; altresì contestano le rassicurazioni del Ministro degli esteri D'Alema sulle operazioni militari USA che avverrebbero "dietro autorizzazione del governo italiano": quale governo -domandiamo- vorrebbe apparire "antiamericano", negando l'assenso italiano per le "guerre umanitarie" degli americani "per esportare la democrazia"? Perché il governo americano avrebbe già investito milioni di dollari per la base di Dal Molin, se non avesse ottenuto tutte le necessarie rassicurazioni per un pieno utilizzo della base?
Questo governo ha perduto l'occasione per marcare un cambio di rotta vero ed inequivocabile rispetto a quella politica estera berlusconiana, che altro non era se non il pietoso esibirsi del più vile servilismo.
Con la decisione di Prodi, che conferma le precedenti decisioni di Berlusconi, si agevola la strategia di guerra globale preventiva, esponendo l'Italia ed il mondo ad uno scenario di inquietante instabilità sul medio e lungo termine.
La decisione di Prodi sulla base USA di Vicenza apre una grave ferita per la democrazia che difficilmente può essere "scaricata" come un tema locale e con la richiesta di referendum; referendum che, in ogni caso, i Radicali di Sinistra intendono sostenere e vincere perché i cittadini vicentini dimostrino quella dignità che, evidentemente, manca alla nostra classe politica.

Articlolo scritto da: Fabrizio Cianci (Radicali di Sinistra)