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Aria: monitorata e migliorata

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Aria: monitorata e migliorata

AREZZO – Come si respira ad Arezzo? La diagnosi dell’Arpat non è proprio incoraggiante: “nell’area urbana di Arezzo – commenta Claudio Bondi, responsabile U.O.C. Prevenzione e Controlli Ambientali Integrati Dipartimento ARPAT di Arezzo –
c’è l’elevato rischio di superare i valori limite dei livelli di concentrazione per una serie di inquinanti: biossido di azoto, benzene, PM10 e ozono”. La tendenza è ancora meno incoraggiante: “nell’ultimo triennio gli indicatori annuali di questi parametri presentano mediamente un incremento dei livelli di concentrazione”.
L’Arpat è giunta a questa conclusione sulla base dei risultati della stazioni di monitoraggio: tre nella città di Arezzo ed una in località Casa Stabbi nel Comune di Chitignano. “Stazioni – sottolinea Bondi – che hanno forti e stabili rendimenti annuali: la legge li fissa al 90% ed i nostri oscillano tra il 95,2% ed il 99,5%”. Risultati, quindi, ampiamente attendibili e sicuri. “Sono il frutto – afferma l’assessore provinciale all’ambiente, Andrea Cutini – del programma di monitoraggio della qualità dell’aria condotto dalla Provincia in collaborazione con il Comune di Arezzo”.
Nella città le “stazioni” sono tre: piazza della Repubblica e via Fiorentina (stazioni da traffico) ed Acropoli (stazione di fondo urbano).
In tutte e tre il monossido di carbonio è a livelli inferiori ai valori minimi. Per Acropoli rimangono tali per il biossido di azoto che è, invece, superiore ai valori in via Fiorentina ed addirittura superiore anche al margine di tolleranza per l’anno 2007 (valore decrescente di anno in anno fino al 2010 da sommare al valore limite) in piazza della Repubblica. Quest’ultima valutazione vale per il PM10 soprattutto per la stazione di via Fiorentina. Per quanto riguarda infine il benzene, questo è superiore ai valori limite a regime per l’anno 2010 nelle due stazioni da traffico di Piazza Repubblica e di Via Fiorentina (mentre è conforme sommando al valore limite il margine di tolleranza previsto per l’anno 2007) e scende invece sotto al limite per la stazione di Acropoli.
Dalla città alla montagna per ricordare che a Casa Stabbi sia gli ossidi di azoto totali che il biossido di azoto sono a livelli di concentrazione inferiori ai valori limite.
Per rispettare i valori limite – secondo gli assessori di Provincia e Comune e del responsabile Arpat- si impone la necessità, oramai indifferibile, di affrontare in modo integrato il problema. Occorre quindi studiare e mettere in atto più azioni, tra loro coordinate, che affrontino complessivamente la questione della mobilità in relazione a inquinamento dell’aria, inquinamento acustico, sicurezza, qualità dell’ambiente urbano, trasporto pubblico. Molto importante è il rilevamento dei flussi di traffico per meglio definire le azioni tendenti alla gestione/riduzione dei flussi stessi”.
I monitoraggi quindi sono destinati ad estendersi: “abbiamo commissionato ulteriori indagini all’Università di Pisa – ricorda Andrea Cutini. Mirate, in modo particolare, sulle emissioni di PM 10 e PM 2,5 da parte di alcuni dei principali impianti industriali del nostro territorio”.
I risultati delle analisi di Arpat produrranno azioni immediate nella città di Arezzo: “il nostro impegno è per la difesa della qualità dell’aria e della salute dei cittadini – commenta l’assessore all’ambiente ed alla mobilità. Roberto Banchetti. Nonostante i rilevamenti ci dicano che la situazione di Arezzo è migliore rispetto ad altri capoluoghi di provincia della regione Toscana, questo non ci deve esimere dall’affrontare con determinazione il problema. Ci stiamo attivando, insieme a Regione, Provincia e Arpat, per studiare la possibilità di verificare anche i livelli delle PM 2,5 che, nonostante ancora non siano considerate dalla normativa, sappiamo essere particolarmente nocive per la nostra salute”.
“La qualità dell’aria – prosegue Roberto Banchetti – ci vede impegnati anche in operazioni di ampliamento delle verifiche attraverso l’autolaboratorio di rilevamento, già operante nella zona di San Zeno, che verrà attivato anche in altri siti del territorio”.
Il Comune inoltre adotterà a breve misure di limitazione al traffico cittadino che, insieme alla concessione di contributi per la sostituzione delle euro 0, consentiranno di diminuire la presenza dei veicoli che, per le loro caratteristiche, sono il principale fattore inquinante dell’aria cittadina. Inoltre a breve partirà una campagna di rilevamento dei flussi di traffico al fine di meglio calibrare gli interventi necessari.
E mentre si preparano a scattare i nuovi provvedimenti, gli assessori Cutini e Banchetti concludono con un altro impegno “intendiamo tenere costantemente informati i cittadini sui risultati delle analisi, rendendoli giornalmente disponibili sui media locali attraverso tabelle chiare e leggibili. Un’attività di comunicazione che è finalizzata anche a sensibilizzare maggiormente la popolazione ai problemi della qualità dell’aria e dell’ambiente con comportamenti coerenti ad una città e ad un territorio più vivibile”.

MONOSSIDO DI CARBONIO: inquinante primario, si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti nei carburanti e combustibili, situazione che si verifica in prevalenza nei motori degli autoveicoli alimentati a benzina ed in misura inferiore nei motori diesel, negli impianti di riscaldamento e negli impianti industriali.
Unità di misura: mg/m3

OSSIDI DI AZOTO (NOx, NO, NO2): Gli ossidi di azoto NOx sono prodotti per sintesi, alle alte temperature, fra l’ossigeno e l’azoto dell’aria comburente. Le fonti primarie di NOx, derivano dai processi di combustione che avvengono negli autoveicoli, nelle centrali termoelettriche ed altre fonti industriali, commerciali e residenziali che bruciano i combustibili. Il Biossido di azoto NO2 è l’inquinante secondario più rappresentativo degli ossidi di azoto NOx al fine della tutela della salute umana.
Unità di misura: µg/m3

PM10: insieme composito di particelle aerodisperse solide e liquide, compresa polvere, sporcizia, fuliggine, fumo e goccioline liquide. La composizione è eterogenea: composti di metalli, fibre, sabbie, ceneri, IPA, polveri di carbone e di cemento, pollini e pneumatici. Hanno dimensioni comprese tra 0,005 µm e 50-150 µm (lo spessore di un capello umano è circa 100 µm).
Unità di misura: µg/m3.

OZONO: inquinante secondario. L’elevata concentrazione di ozono è un fenomeno estivo, legato alla radiazione solare, alle alte temperature e alla presenza di sostanze chimiche (idrocarburi e ossidi di azoto) dette "precursori", che producono ozono, radicali liberi, perossidi e altre sostanze organiche, fortemente ossidanti. Poiché è un inquinante secondario, le elevate concentrazioni di ozono non possono essere attribuite a singole sorgenti, ma piuttosto prodotte dalla combinazione dei precursori emessi dalle sorgenti incontrate dalla massa d'aria nel suo movimento. Le concentrazioni di ozono, sono influenzate da diverse variabili meteorologiche, tra cui la direzione e la velocità del vento, la stabilità atmosferica, la temperatura e l'intensità della radiazione solare.
Unità di misura: µg/m3

BENZENE: Il benzene (C6H6) è il più semplice dei composti organici aromatici; è stato classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) tra i cancerogeni certi (gruppo 1), sulla base di evidenze epidemiologiche e di studi sperimentali su animali. La soglia di concentrazione per la percezione olfattiva è di 5 mg/m3 (Air Quality Guidelines for Europe, WHO 1987). Il benzene presente nell'aria deriva da processi evaporativi (emissioni industriali) e di combustione incompleta sia di natura antropica (veicoli a motore), che naturale (incendi). Tra queste, la maggiore fonte emissiva è costituita dai gas di scarico dei veicoli a motore, alimentati con benzina (principalmente auto e ciclomotori). Il benzene rilasciato dai veicoli deriva dalla frazione di carburante incombusto, da reazioni di trasformazione di altri idrocarburi e, in parte, anche dall'evaporazione che si verifica durante la preparazione, distribuzione e stoccaggio delle benzine, ivi comprese le fasi di marcia e sosta prolungata dei veicoli.
Unità di misura: µg/m3