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Avis Arezzo: tre quarti di secolo al servizio dei cittadini

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Avis Arezzo: tre quarti di secolo al servizio dei cittadini

AREZZO – Sono oltre 2mila i donatori di sangue iscritti alla sezione aretina dell’Avis e ben 2.222 le donazioni effettuate nel 2007 e destinate ad aumentare prima della conclusione dell’anno.
Una sezione storica, costituitasi nel 1932, quella di via dell’Anfiteatro che in Italia ottenne il riconoscimento prefettizio solo dopo quella milanese fondata nel 1926 per intuizione di un ematologo che, chiamato al capezzale di una partoriente, capì l’importanza delle trasfusioni.
Il giovane medico dopo aver assistito ad un parto difficile nel quale una donna perse la vita a seguito di una violenta emorragia, pensò di raccogliere uomini e donne nel suo studio disposti a donare il proprio sangue; all’appello lanciato dalle colonne del “Secolo sera” risposero 16 uomini e una donna.
L’iniziativa milanese fu seguita da alcuni medici di Torino, Ancona e ad Arezzo dal dottor Pietro Ficai Veltroni che fondò l’“Associazione datori di sangue” assieme al dottor Nucci e al professor Cocci.
Un’associazione quella aretina che custodisce il più antico labaro d’Italia tra le società dei donatori di sangue e che non ha interrotto l’attività neppure nel periodo bellico durante il quale furono gli iscritti più anziani a compiere il gesto di altruismo essendo i più giovani impegnati al fronte.
Al termine della guerra la sezione aretina entra a far parte della neo costituita Avis nazionale e negli anni Sessanta aumentano in maniera rilevante gli iscritti che donano volontariamente, periodicamente, gratuitamente, anonimamente e responsabilmente il loro sangue.
Attualmente, dopo 75 anni dalla sua costituzione, la sezione locale dell’Avis è parte integrante sia della comunità aretina che delle organizzazioni di volontariato cittadine.
In questi anni l’associazione si è intrecciata con il tessuto cittadino creando gruppi di donatori all’interno di istituzioni ed aziende locali.
Nel 1967 nasce il gruppo Avis della Sacfem e quello delle Ferrovie dello Stato; successivamente seguono l’esempio le donne della Lebole, gli studenti del Liceo scientifico, i dipendenti della Polizia Municipale e dell’Atam oltre ai quartieristi di Porta Santo Spirito, Porta Sant’Andrea e Porta del Foro.
Un “esercito”, quello dei donatori, quindi in continuo aumento che testimonia l’importante ruolo sociale ricoperto dall’Avis nel territorio aretino capace di incrementare annualmente il numero delle donazioni.

Le iniziative per il 75° anniversario dell’Associazione
Un cammino di solidarietà con 75 anni di storia: questa è la sezione aretina dell’Avis che si prepara a festeggiare l’importante traguardo in occasione della Festa Sociale annuale che si svolgerà sabato e domenica.
“Andiamo alla nostra Festa Sociale – commenta il Presidente dell’Avis aretina Adelmo Agnolucci – con un bilancio estremamente positivo. Sono infatti oltre 2mila i donatori attivi che, insieme a molte altre persone, collaborano alla vita sociale dell’Avis. In questi 75 anni di storia e di vita nella comunità aretina è passato molto “buon sangue” con un’attività silenziosa ma importante per tutti. E siamo onorati di essere la seconda sede italiana, dopo quella milanese, ad aver ottenuto il riconoscimento prefettizio che ci permette quest’anno di festeggiare i nostri 75 anni di attività”.
La sede storica dell’Avis è quella delle Croce Bianca che, come ricorda il Presidente Mariano Carlini “è iniziata grazie al dottor Nucci, Presidente della croce Bianca per 50 anni. Abbiamo raccolto questa eredità e siamo certi che la collaborazione con l’Avis proseguirà anche negli anni futuri”.
Ruolo importante riveste in questa materia anche la Asl 8 che attraverso le parole del Direttore del Centro Trasfusionale Liumbruno Pierluigi ricorda come Arezzo “è una realtà importante per le donazioni, in Toscana la seconda dopo Firenze. Abbiamo avuto un aumento costante negli anni e nel 2006 abbiamo ricevuto complessivamente nel territorio della Asl 8 circa 21mila donazioni. Ci auguriamo di continuare in questa direzione anche perché tutti possono diventare donatori senza incorrere in alcun rischio. Le trasfusioni hanno un ottimo livello di sicurezza e donare il sangue è una forma di solidarietà che consente risultati immediati e diretti”.
Riconoscimento e impegni anche da parte dell’Amministrazione Comunale.
“Abbiamo visto crescere negli anni l’esperienza delle donazione – dichiara il Vice Sindaco Donella Mattesini – che ha messo in relazione il servizio sanitario nazionale con le Associazioni e la comunità locale. E’ un’esperienza che l’Amministrazione sostiene con convinzione che lascia spazio ad un modo diverso di essere cittadini mettendo se stessi a disposizione degli altri. Arezzo è una città ricca di volontariato e solidarietà, doti che vanno mantenute vive e fatte crescere. Un grazie quindi a tutti coloro che si impegnano in questa direzione”.
L’appuntamento con l’Avis è per sabato 13 ottobre a partire dalle ore 15 in piazza San Jacopo per un incontro di informazione e sensibilizzazione con la cittadinanza mentre domenica 14 alle 9,30 i donatori riceveranno il saluto delle autorità nella sala del consiglio comunale dove i soci benemeriti e le delegazioni verranno premiati per l’attività svolta all’interno dell’Associazione. A seguire l’esibizione del Gruppo Sbandieratori di Arezzo alle 11,30 nel sacrato della Basilica di piazza San Francesco, e alle 12 la celebrazione della Messa solenne con l’esecuzione dei canti liturgici da parte dalla corale Vox Cordis.
La festa sociale si concluderà con il tradizionale pranzo che sarà allestito nei locali di Corso Italia del Circolo Artistico.