Home Cultura e Eventi Cultura Bharata Natyam: il teatro danzato dell’India

Bharata Natyam: il teatro danzato dell’India

0
Bharata Natyam: il teatro danzato dell’India

AREZZO – BHARATA NATYAM è uno spettacolo di grande fascino che porta il teatro danzato dell’India del Sud nella nostra città. L’appuntamento è per lunedì 14 maggio alle ore 21 al Bicchieraia.
Lo spettacolo in programma presenta una coppia di interpreti di grande interesse, Mohanan e Maresa Moglia, la cui formazione è strettamente legata alla prestigiosa accademia nazionale di danza e di musica Kalakshetra di Chennai (Madras), fondata nel 1936 da Rukmini Devi.
L’indiano Mohanan, danzatore e coreografo, si è diplomato alla Kalakshetra dove attualmente insegna Bharata Natyam. Maresa Moglia, si è laureata in danza contemporanea al Barnard College di New York e insegna Bharata Natyam e danza contemporanea all’associazione Natana Vedica East/West Performing Arts, presso la “Corte Dei Miracoli” di Siena.

Il Bharata Natyam è uno dei generi più importanti di spettacolo classico indiano. La sua origine è però relativamente recente: si tratta infatti di una riscrittura scenica novecentesca dell’antico Sadir, la danza eseguita nei templi indù dalle devadasi, le “ancelle del dio”. Il Bharata Natyam è il frutto dell’appassionato lavoro di ricerca di un gruppo di intellettuali e artisti indiani che, coadiuvati da alcune anziane devadasi, riorganizzarono ciò che in epoca coloniale era sopravvissuto delle antiche tradizioni. Il Bharata Natyam, cioè “la danza di Barata”, prende il nome dal primo leggendario danzatore indiano che, secondo il mito, ebbe per maestro lo stesso Shiva, il dio del teatro e della danza.
Il Bharata Natyam, da un punto di vista strettamente coreografico, si compone di due aspetti fondamentali: la danza pura, dominata tutta dalla musica e dai suoi ritmi, e la danza drammatica, in cui prevale l’elemento mimico, il gesto e l’espressione. L’orchestra è costituita generalmente da una vina (l’antica chitarra indiana), cimbali, tamburi e un flauto. Anche la musica vocale ha una funzione fondamentale dato che, durante i passaggi drammatici, i canti vengono tradotti con estrema precisione dal danzatore nel linguaggio dei gesti. I danzatori si trasformano allora in veri e propri “narratori gestuali”, in mimi eccezionali, in grado di assumere più ruoli, di mostrare diversi personaggi, di esprimere, attraverso maschere facciali codificate, i nove stati d’animo fondamentali o rasa: amore, furia, repulsione, disprezzo, eroismo, meraviglia, compassione, paura e serenità.