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Bilancio già operativo per la Provincia di Arezzo

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Bilancio già operativo per la Provincia di Arezzo

AREZZO – L’Amministrazione provinciale ha cominciato il 2007 con il bilancio già approvato e, quindi, in piena operatività. L’importante risultato è frutto del ricco dibattito, con conseguente votazione, dell’ultima riunione del consiglio provinciale del 2006, nella quale maggioranza e opposizione si sono confrontati sulla manovra finanziaria dell’ente, dopo le relazione del Presidente Vincenzo Ceccarelli e del collegio dei revisori dei conti.
Per primo si è espresso il consigliere di Forza Italia Claudio Marcelli, che è partito dal dato annunciato dal Presidente relativo alla diminuzione della spesa corrente. "Questa riduzione si verifica a fronte di minori trasferimenti dalla Regione per le funzioni delegate e per l’esaurirsi di progetti sul sociale e lo sviluppo economico – ha sostenuto Marcelli. Nessun miracolo, insomma, ma solo minori risorse disponibili. La Provincia dovrebbe fare qualcosa di concreto a sostegno dell’economia e delle imprese, e lo potrebbe fare togliendo l’addizionale sull’energia elettrica che incassa dalle aziende per due o tre anni. Sarebbe un segnale forte ed immediatamente percepito dal sistema produttivo". Fortemente critici gli accenti dell’intervento del capogruppo dell’Udc Massimiliano Lachi: "il bilancio nasce dalla legge Finanziaria del Governo Prodi, che è un vero obbrobrio. E’ quindi il bilancio di un fallimento, è più che mai un libro dei sogni che dovrà essere riscritto e pesantemente ridimensionato tra pochi mesi. Invito quindi il Presidente della Provincia a prevedere uno stanziamento per l’acquisto dei sacchetti di sabbia che dovrà mettere intorno al palazzo per respingere l’assalto di quelli ai quali sono state fatte promesse che non si potranno mantenere". Per il consigliere Ds Rino Giardini il bilancio è un’operazione complessa, visti i limiti ed i tetti ai quali deve uniformarsi. "Così è stato per i cinque anni precedenti – ha affermato Giardini – e ci sono elementi di rammarico anche con il nuovo Governo. Il punto vero nella vicenda delle leggi finanziarie è la mancata riforma della finanza pubblica, in particolare di quella locale, condizione indispensabile affinché gli enti locali non siano sottoposti ogni anno alla mannaia delle decisioni della finanziaria. Nel bilancio proposto dalla Giunta provinciale ci sono comunque l’attuazione e il proseguimento dei contenuti del programma elettorale con il quale la maggioranza di contro sinistra ha vinto le elezioni, che in questi due anni e mezzo si è dimostrata coesa ed animata da un forte spirito di coalizione con rilevanti risorse dedicate, tanto per fare alcuni esempi, all’edilizia scolastica, alla viabilità, alla formazione". Il capogruppo del Pdci Giorgio Renzi è partito, nella sua analisi, dai contenuti della finanziaria. "Ci sono cose importanti quali, ad esempio, le misure riguardanti la scuola con l’elevazione dell’obbligo scolastico e l’assunzione, in tre anni, dei precari. Non possiamo però nascondere – ha proseguito Renzi – gli aspetti critici, uno dei quali è senza dubbio il blocco degli investimenti degli enti locali, che va a lederne l’autonomia. Per ciò che riguarda il nostro ente, credo che questo bilancio sia un’ulteriore dimostrazione del ruolo di programmazione e di coordinamento che la Provincia svolge nel territorio in rapporto a tutti i 39 comuni che lo compongono".
Per il capogruppo di Rifondazione Comunista Giorgio Malentacchi è importante, prima di tutto, sottolineare che la Provincia di Arezzo ha nuovamente approvato il bilancio evitando l’esercizio provvisorio. "Questo ha richiesto impegno, valutazioni attente, capacità di scelta ed anche una razionalizzazione delle spese. Le scelte e gli indirizzi sono rivolti in continuità contro la precarietà, per il lavoro e l'economia, l'innovazione tecnologica, il sociale, la cultura, le infrastrutture, senza alcun aggravio della pressione fiscale a carico dei cittadini". Il capogruppo dello Sdi Antonio Perferi ha sottolineato come strumenti come la legge finanziaria attuale, con un maxi emendamento contenente 1360 commi, creano uno stato di disagio e non avvicinano la pubblica amministrazione ai cittadini. "Con questa finanziaria si è toccato il capolinea del federalismo fiscale, tornando alla visione centralistica della pubblica amministrazione – ha detto Perferi. Nonostante questo la Provincia di Arezzo riesce ad approvare un bilancio estremamente importante, ricco di significato e di cifre. Al di là della facile demagogia, la realtà è che questo ente non aumenta la pressione fiscale e non lo ha mai fatto negli ultimi tre anni".
Il capogruppo Ds Francesco Ruscelli ha sottolineato la differenza tra le finanziarie dei Governi Berlusconi e quella attuale. "Si è passati da misure creative, che avevano la filosofia di base dell’avvantaggiare pochi a scapito di tanti, ad una manovra che punta sul risanamento e sullo sviluppo. E’ necessario però proseguire con una spinta diversa per costruire un paese più responsabile, una politica più vicina ai cittadini, un approccio più moderno e rispondente ai problemi reali. Se così sarà non ci ritroveremo l’anno prossimo nelle condizioni di approvare un bilancio con i problemi che abbiamo avuto quest’anno, seppure in un giudizio complessivamente positivo", ha concluso Ruscelli. Il capogruppo della Margherita Luigi Sacchini ha affermato che "la caratteristica del bilancio è quella di mantenere un apprezzabile equilibrio fra l'impegno finanziario e il piano degli investimenti, fra la qualità dei servizi e la pressione fiscale. È un equilibrio ancora più elogiabile se si tiene conto dei tagli a cui gli enti locali sono stati sottoposti dalla finanziaria. E’ un buon bilancio, frutto della qualità del lavoro degli uffici e della capacità di equilibrio politico da parte dell'esecutivo. Probabilmente è quanto di meglio forse si poteva fare in questo contesto, e in questo momento storico e politico".
Breve ed incisivo l’intervento del capogruppo di An Luca Berbeglia: "abbiamo seguito con interesse questo dibattito, e con compiacimento notiamo il fatto che è molto più sereno. Sembra passato tanto tempo, ma era soltanto un anno fa quando dai banchi della maggioranza si levavano le urla di dolore per una finanziaria che strangolava gli enti locali. Oggi le cose sono le stesse, però vi vedo più sereni, e quindi siccome vi voglio bene sono compiaciuto e contento", ha detto Berbeglia. Il capogruppo di Forza Italia Leopoldo Pompili, infine, ha affermato che nel bilancio della Provincia continua a permanere un divario tra le forme di progettualità e quanto viene effettivamente realizzato ed ha annunciato il voto contrario del suo gruppo. Nella sua replica il Presidente della Provincia ha ribadito la serietà ed il rigore del bilancio.
"E’ vero che una parte della spesa corrente diminuisce per minori afflussi di risorse legate a funzioni delegate, ma comunque già sarebbe un successo una stabilità della spesa corrente rispetto ai precedenti bilanci, tenendo conto che su questo grava il rinnovo del contratto dei lavoratori, che sono previste sedici assunzioni, che abbiamo aumentato dei servizi – ha affermato Vincenzo Ceccarelli. Quindi credo che parlare di diminuzione della spesa corrente sia un risultato che posso riaffermare con orgoglio e senza ombra di smentite. Voglio anche chiarire che togliere l'addizionale Enel per la parte di nostra competenza significherebbe sgravare le imprese di circa 600.000 euro, da ripartire su 41.000 soggetti. Allora io penso che questa cifra davvero modesta forse rende di più se poi viene investita in termini di promozione, se serve per l'istituzione dei distretti, se serve per il Centro per l'innovazione ed i bandi, come è stato fatto dopo il primo e il secondo appuntamento del Tech Shop, quindi per consentire alle aziende di sperimentare la ricerca e la proposta di innovazione che viene dai centri di ricerca. Oppure se serve per mettere a punto quei programmi come i PASL, che poi sono in grado di portare 8-9 milioni di euro a sostegno della nostra economia, e quindi delle imprese", ha concluso Ceccarelli. Il bilancio di previsione 2007 è stato approvato dal consiglio provinciale con 20 voti favorevoli e 7 contrari.