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Comunità del cibo e Presìdi ospiti di Terra Futura

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FIRENZE – La Fortezza da Basso sarà per tre giorni teatro d’incontro, dibattito, confronto su tematiche come sostenibilità ambientale, economica e sociale, tutela delle risorse naturali, difesa di piccole produzioni. I visitatori avranno modo di partecipare a convegni, seminari e laboratori previsti nel ricco programma della manifestazione, promossa da Firenze Fiera e Regione Toscana.

Quest’anno, in virtù dello storico sodalizio tra Arsia Regione Toscana e Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, parteciperanno a Terra Futura rappresentanti delle comunità del cibo dei produttori di grano duro di Ejerre dall’Etiopia, degli ortolani napoletani dalla Campania, dei coltivatori di fagioli di Lamon e orzo agordino dal Veneto e dei produttori del Presidio delle patate andine della Quebrada de Humahuaca dall’Argentina.

Da segnalare il seminario dal titolo C’è qualcosa di nuovo sui semi (sabato 19 maggio, ore 14, Sala Verde) al quale interverranno Vandana Shiva, Presidente della Commissione internazionale per il futuro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, Loredana De Petris, Senatrice dei Verdi, Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Durante l’incontro si discuterà anche della proposta lanciata da Slow Food di creare una banca dei semi on-line in cui raccogliere le descrizioni delle sementi contadine di tutto il mondo per proteggerle da eventuali pretese di brevetti.

La Toscana, inoltre, lunedì 21 maggio, sarà teatro dell’incontro tra Javier Rodriguez, in rappresentanza dei produttori del Presidio delle patate andine, e i coltivatori di patate rosse di Cetica (Ar), già presenti alla passata edizione di Terra Madre (Torino, ottobre 2006). La visita ha lo scopo di mettere a confronto le due realtà produttive, che si prefiggono di valorizzare in campo enogastronomico un alimento dimenticato, erroneamente giudicato povero e banale.
Il Presidio delle patate andine della Quebrada de Humahuaca è stato avviato nel 2004 dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus in collaborazione con la Cooperativa Cauqueva, costituitasi nel 1996 al fine di riunire i piccoli produttori impegnati nel recupero dei tuberi andini. Negli anni sono state selezionate e promosse cinque varietà di patate locali e oggi la cooperativa, che conta sulla collaborazione di 140 soci, è una realtà composita che promuove l’accesso dei produttori ai sistemi di microcredito e che ha visto sorgere un museo storico dove sono raccolte testimonianze di cultura contadina.