Home Attualità Economia Confartigianato: sorpresa e stupore per l’ordinanza sulle lattine

Confartigianato: sorpresa e stupore per l’ordinanza sulle lattine

0
Confartigianato: sorpresa e stupore per l’ordinanza sulle lattine

AREZZO – In seguito all'ordinanza del Comune di Arezzo, che vieta di vendere per asporto, bottiglie in vetro e lattine, nella fascia oraria che va dalle 21 alle 6 – limitatamente al centro abitato della città delimitato dai cartelli indicanti "AREZZO" – Confartigianato esprime sorpresa per il fatto che il Comune non abbia sentito l'esigenza di rendere partecipi le Categorie Artigiane di una decisione che investe maggiormente -visti gli orari- proprio quelle attività di comparto che sono più investite dal provvedimento (pizzerie a taglio, yogurterie, rosticcerie, gelaterie etc.). Sono proprio quelle attività che per rispondere all'esigenza di "non spegnere" la Città alle 8 di sera, hanno contribuito e risposto agli inviti che le Amministrazioni Comunale e Provinciale hanno rivolto loro nel periodo della mostra dedicata a Piero della Francesca, in un clima di fattiva collaborazione. Sono le stesse che tutto l'anno e soprattutto nei giorni festivi, rappresentano spesso le uniche attività in grado di dare risposta ad una domanda generalmente disattesa da altre tipologie di locali. "Francamente – spiega Fabrizio Piervenanzi, Presidente della Federazione Alimentazione di Confartigianato Imprese Arezzo – vedersi recapitare un fax a ridosso dell'entrata in vigore dell'ordinanza, senza avere il tempo materiale di informare le Aziende associate, ci ha dato prima un'impressione poco gradevole e subito dopo ci ha preoccupati per il fatto che le Aziende stesse, completamente ignare del provvedimento e quindi in perfetta buona fede, rischiavano di incorrere nelle sanzioni previste o addirittura di vedersi chiudere il locale, semplicemente per aver venduto delle bibite in lattina. Onestamente – continua Piervenanzi – come non notare che a un ennesimo adempimento a carico delle Aziende e dei cittadini consumatori che vedono restringersi ulteriori libertà da sempre godute, sembra non corrispondere una restrizione della libertà di chi si rende colpevole di usare la propria con atti incivili, vandalici a danno di tutta la comunità ?"
"Non è secondo noi opportuno sostituire il divieto al controllo – aggiunge Sergio Bianchini, Presidente dell'Area Aretina di Confartigianato Imprese Arezzo – e comunque, se fossimo stati coinvolti, avremmo potuto avanzare delle proposte alternative, in piena collaborazione con le Istituzioni e quindi con le Forze dell'Ordine, nel comune interesse che abbiamo di vivere e operare in una città più pulita, in tutti i sensi. Proposte che siamo disposti a formulare anche adesso se l’Amministrazione Comunale è disponibile ad un incontro. Certamente, ritrovarsi alle 9 di sera, ad acquistare una pizza da consumare a casa e non poterla accompagnare con la classica birra, per non correre il rischio di essere sanzionato fa un certo effetto, a chiunque! Riteniamo fondamentale – concludono Piervenanzi e Bianchini – ribadire che per questo problema e per quelli futuri, l'Amministrazione Comunale consulti tutte le Associazioni di Categoria affinché si possano raggiungere e condividere soluzioni alternative, piuttosto che ritrovarsi, come in questo caso, di fronte al fatto compiuto ".